La visione dispensazionalista e gli otto patti biblici

La Bibbia, considerata nella sua totalità, Antico e Nuovo Testamento, non è altro che la descrizione del progetto di Dio, iniziato con la creazione del mondo e dell’uomo. Dio ha amato l’uomo e per questo gli ha dato il libero arbitrio, la possibilità di fare delle scelte. L’uomo però, dopo essere stato tentato da Satana, ha voluto scegliere di scalzare Dio, anzi ha scelto di diventare egli stesso Dio. Per questo si descrive il “peccato originale” e la “caduta dell’uomo”. L’uomo ha scelto il peccato e la conseguenza del peccato è la morte. Lettera ai Romani (6, 23):
Perchè il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore.
Malgrado ciò Dio non ha abbandonato l’uomo. Ha inviato i profeti che annunciavano la missione di suo Figlio sulla terra. Infine ha inviato il Figlio, che è venuto con lo scopo principale di “togliere il peccato del mondo”, (Vangelo di Giovanni 1, 29), e stabilire con il suo sangue, un nuovo patto, tra Dio e l’uomo, il Nuovo Testamento.
Pertanto, se osserviamo la Bibbia da un punto di vista amplio, ci rendiamo conto che essa è fortemente incentrata su Gesù Cristo, che è il Verbo che si è fatto carne (Vangelo di Giovanni 1, 14).
Inoltre bisogna considerare il carattere progressivo della rivelazione e il suo compimento nel Nuovo Testamento, con la missione di Gesù Cristo sulla terra.
Secondo gli esegeti della Bibbia, Dio ha considerato le capacità di comprendere il suo messaggio delle persone e dei popoli. Se nell’Antico Testamento vi era una certa rivelazione, è perchè evidentemente quella persona o quel popolo non era ancora in grado di poter ricevere la rivelazione finale. Dio rivela il proprio messaggio ai popoli in relazione ai tempi, alle capacità, ai luoghi. Dio invia profeti, i quali risvegliano delle qualità, delle sensazioni, delle emozioni, e fanno crescere la fede in lui.
Durante il suo progetto, Dio ha sancito vari patti con gli esseri umani, e in differenti periodi di tempo ha messo alla prova l’ubbidienza dell’uomo rispetto ad alcune rivelazioni specifiche. Questi periodi di tempo sono chiamati “dispensazioni”.
Secondo il dispensazionalismo vi sono due diversi popoli di Dio: Israele e la Chiesa. La salvezza si è sempre ottenuta mediante la fede (in Dio Padre nell’Antico Testamento; in Dio Figlio, nel Nuovo Testamento). Secondo il dispensazionalismo la Chiesa non ha sostituito Israele nel progetto di Dio, e le promesse fatte a Israele nell’Antico Testamento non sono state trasferite alla Chiesa. I teologi del dispensazionalismo credono che le promesse che Dio fece a Israele nell’Antico Testamento (riguardo alla terra, ai molti discendenti e alla benedizione) saranno adempiute durante il regno millenario di cui si parla in Apocalisse 20.
I principali divulgatori della visione dispensazionalista sono stati i teologi Cyrus Scofield (1843-1921) e Charles Ryrie (1925-2016).
La prima dispensazione è detta “era dell’innocenza” o “edenica”. 
Adamo ed Eva sono creati nell’innocenza. Durante questa prima dispensazione Dio promette vita e abbondanza in seguito all’obbedienza, e morte spirituale in seguito alla disobbedienza, vediamo il passaggio corrispondente, Genesi (2, 16-17):
Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perchè, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».
Adamo ed Eva disubbidiscono a Dio e infrangono il patto. Ciò provoca la caduta dell’uomo, e il patto adamitico (Genesi 3, 14-19). Esso condiziona la vita dell’uomo peccatore sulla terra.
La prima dispensazione termina con il giudizio di espulsione di Adamo ed Eva dal Giardino (Genesi 3, 22-24). Prima dell’espulsione l’uomo era in comunione con Dio nel Giardino; dopo l’espulsione l’uomo non è in comunione con Dio, ma è dominato dal peccato. Anche i figli di Adamo ed Eva e tutti i loro discendenti saranno dominati dal peccato in quanto sono al di fuori del Giardino, quindi al di fuori della comunione con Dio.
La seconda dispensazione è detta “era della coscienza” o “antidiluviana”.
Durante questo periodo gli esseri umani hanno avuto la possibilità di prendere decisioni in base alla loro coscienza. Fallirono, in quanto invece di cercare Dio e il bene si rivolsero continuamente al male.
Dio si rese conto che il cuore della maggioranza degli uomini era dominato dalla malvagità. Genesi (6, 5):
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. 
Dio decise quindi di inviare il diluvio, ma decise di salvare Noè e la sua famiglia. La seconda dispensazione termina con il giudizio del diluvio.
La terza dispensazione è detta “del governo umano” o “post-diluviana” e va da Noè ad Abramo. 
Durante questo periodo vi è il patto con Noè che si riferisce al governo umano (Genesi 9). Giacchè la coscienza non fu una guida adeguata per l’essere umano si decise che i governi dovessero amministrare la giustizia e la morale.
Vediamo un passaggio del patto con Noè, Genesi (9, 8, 17):
Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, nè il diluvio devasterà più la terra». Dio disse: «Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perchè sia il segno dell’alleanza tra me e la terra. Quando ammasserò le nubi sulla terra e apparirà l’arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne. L’arco sarà sulle nubi, e io lo guarderò per ricordare l’alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla terra». Disse Dio a Noè: «Questo è il segno dell’alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra».
Anche durante il periodo del governo umano gli uomini peccarono contro Dio perchè vollero sostituirsi a lui. Costruirono una torre la cui cima “tocchi il cielo”, (Genesi 11, 4). Ciò fu un peccato di saccenza contro Dio. Anche il periodo del governo umano aveva mostrato la sua debolezza e terminò nel giudizio della dispersione che si può leggere in Genesi (11, 5, 9):
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perchè non comprendano più l’uno la lingua dell’altro». Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perchè là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
La quarta dispensazione è detta “era della promessa” o “patriarcale” e va da da Abramo a Mosè. 
Dopo il fallimento dei governi umani per stabilire la giustizia e la morale, Dio ha scelto un uomo, Abramo, con il quale ha stipulato un patto.
Innanzitutto facciamo una premessa. Perchè Dio scelse Abramo? Nella città dove Abramo viveva, Ur dei Caldei, la maggioranza delle persone credeva a culti idolatrici, all’animismo e al totemismo. La fede di Abramo era molto differente, infatti Abramo credeva in Dio Trascendente, il Creatore del mondo.
Vediamo i passaggi principali del Patto abramitico:
Genesi (12, 1-3):
Or l’Eterno disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò. Io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione. E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra». 
Genesi (13, 14-17):
E l’Eterno disse ad Abramo, dopo che Lot si fu separato da lui: «Alza ora i tuoi occhi e mira dal luogo dove sei a nord, a sud; a est e a ovest. Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza, per sempre. E renderò la tua discendenza come la polvere della terra; per cui, se qualcuno può contare la polvere della terra, si potrà contare anche la tua discendenza. Levati, percorri il paese in lungo e in largo, perchè io lo darò a te». 
Genesi (17, 2-8):
e io stabilirò il mio patto fra me e te e ti moltiplicherò grandemente». Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e Dio gli parlò, dicendo: «Quanto a me, ecco io faccio con te un patto: tu diventerai padre di una moltitudine di nazioni. E non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abrahamo, poichè io ti faccio padre di una moltitudine di nazioni. Ti renderò grandemente fruttifero. Quindi ti farò divenire nazioni e da te usciranno dei re. E stabilirò il mio patto fra me e te, e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno, impegnandomi ad essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. E a te, e alla tua discendenza dopo di te, darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in proprietà per sempre; e sarò il loro Dio».
Genesi (22, 18):
E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perchè tu hai ubbidito alla mia voce».
Analizziamo le promesse che Dio ha fatto ad Abramo.
Il nome di Abramo sarà reso grande.
Una grande nazione si originerà da lui.
In lui saranno benedette tutte le famiglie della terra.
A lui personalmente e alla sua discendenza si darà in eredità la Palestina, per sempre.
La sua discendenza sarà numerosa come la polvere della terra.
Chiunque lo benedirà sarà benedetto e chiunque lo maledirà sarà maledetto.
Lui sarà il padre di molte nazioni.
Dei re procederanno da lui.
Il patto sarà perpetuo, per sempre.
La terra di Canaan sarà sua proprietà, per sempre.
Dio sarà il suo Dio e della sua discendenza.
La sua discendenza possiederà la porta dei suoi nemici.
Nella sua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra.
Durante “l’era della promessa” i discendenti di Abraamo furono Isacco e Giacobbe (Israele). Quest’ultimo ebbe dodici figli che furono i capostipiti delle dodici tribu di Israele. Il comportamento dei discendenti di Abramo degenerò progressivamente. Anche se Abramo aveva mentito in relazione a Sarah, Isacco sembrava mentire più facilmente (Genesi 26, 7). Giacobbe (che significa “soppiantatore”) è stato un peccatore. Ha mentito e ingannato (Gen. 27, 6-29). Allo stesso modo, i suoi figli (con l’eccezione di Giuseppe) sono stati ancora più viziosi e malvagi. Tutto ciò ha causato che la quarta dispensazione terminasse con il giudizio della schiavitù in Egitto.
Dopo il periodo della schiavitù in Egitto gli ebrei furono liberati da Mosè.
 
La quinta dispensazione è detta “era della Legge” o “legale”. Essa va da Mosè alla crocifissione di Gesù Cristo. 
Durante questo periodo l’essere umano poteva avvicinarsi a Dio solo attraverso l’osservanza assoluta della Legge mosaica. Questa, siccome perfetta, era impossibile da compiere. In lei si rivelava il peccato e la maledizione dello stesso.
Durante questa dispensazione vi sono vari patti stipulati tra Dio e il suo popolo. Innanzitutto il patto mosaico. La Legge data da Dio per mezzo di Mosè era divisa in tre parti: cerimoniale, giudiziale e morale. Una parte della Legge era rivolta solo a Israele, mentre un’altra parte si estendeva a tutte le persone.
La legge cerimoniale si relazionava con il compimento di sacrifici e offerte. La legge cerimoniale era rivolta solo agli ebrei infatti in Esodo (34, 23-24), si impone che ogni persona che era sotto la legge cerimoniale doveva recarsi a Gerusalemmme tre volte all’anno. E’ evidente che si riferiva solo agli ebrei. Pertanto oggi, gli ebrei di religione giudaica, dovrebbero recarsi a Gerusalemme tre volte all’anno, se applicassero alla lettera la Legge.
Per quanto riguarda le Leggi giudiziali, esse si riferivano al governo dello stato di Israele. Queste leggi non erano obbligatorie per nessun altra nazione. Israele era una teocrazia e Dio diede leggi per il suo governo.
La Legge morale è contenuta principalmente nei dieci comandamenti. Sono principi generali che si riferivano a tutte le persone di qualunque etnia. Sono principi morali che ancora adesso hanno vigenza (per i dieci comandamenti vedere Esodo, cap. 20, 1).
Un altro patto che si stipulò in questo periodo fu il patto palestino, il quale regola la possessione della terra di Canaan da parte del popolo di Israele, Deuteronomio (30, 1-10):
Quando tutte queste cose che io ti ho poste dinanzi, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate su di te e tu le richiamerai alla tua mente in mezzo a tutte le nazioni dove il Signore, tuo Dio, ti avrà disperso, se ti convertirai al Signore, tuo Dio, e obbedirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il cuore e con tutta l’anima, secondo quanto oggi ti comando, allora il Signore, tuo Dio, cambierà la tua sorte, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo da tutti i popoli in mezzo ai quali il Signore, tuo Dio, ti aveva disperso. Quand’anche tu fossi disperso fino all’estremità del cielo, di là il Signore, tuo Dio, ti raccoglierà e di là ti riprenderà. Il Signore, tuo Dio, ti ricondurrà nella terra che i tuoi padri avevano posseduto e tu ne riprenderai il possesso. Egli ti farà felice e ti moltiplicherà più dei tuoi padri.
Il Signore, tuo Dio, circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua discendenza, perchè tu possa amare il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima e viva. Il Signore, tuo Dio, farà cadere tutti questi giuramenti imprecatori sui tuoi nemici e su quanti ti odieranno e perseguiteranno. Tu ti convertirai, ascolterai la voce del Signore e metterai in pratica tutti questi comandi che oggi ti do. Il Signore, tuo Dio, ti farà sovrabbondare di beni in ogni lavoro delle tue mani, nel frutto delle tue viscere, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo. Il Signore, infatti, gioirà di nuovo per te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri, quando obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e quando ti sarai convertito al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Durante l’era della Legge Dio stipulò anche il patto davidico, che stabilisce per Davide e la sua discendenza come legittimi regnanti su Israele e Giuda. Vediamo il passaggio corrispondente in 2 Samuele (7, 4-17):
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Forse tu mi costruirai una casa, perchè io vi abiti? Io infatti non ho abitato in una casa da quando ho fatto salire Israele dall’Egitto fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione. Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei giudici d’Israele, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perchè non mi avete edificato una casa di cedro?”.
Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: “Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perchè tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perchè vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. Se farà il male, lo colpirò con verga d’uomo e con percosse di figli d’uomo, ma non ritirerò da lui il mio amore, come l’ho ritirato da Saul, che ho rimosso di fronte a te. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”». Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione.
La quinta dispensazione include il ministero di Gesù Cristo nella terra. Infatti anche durante la sua predicazione si era sotto la Legge. Il termine della quinta dispensazione è la morte in croce di Gesù Cristo e lo spargimento del suo sangue.
La sesta dispensazione è detta “era della Grazia” o “ecclesiastica”. E’ il periodo nel quale ci troviamo ora. In questo periodo l’uomo si salva accettando la Grazia offerta da Gesù Cristo con il suo sacrificio sulla croce. L’uomo accetta la Grazia con la fede (Lettera agli Efesini 2, 8). 
In questo periodo è dispensato lo Spirito Santo dal giorno di Pentecoste fino al riapimento della Chiesa.
Vediamo a tale proposito questa citazione biblica: Atti degli Apostoli (2, 4):
e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
A questo periodo e al seguente si riferisce il Nuovo Patto. Esso è la promessa che Dio fa all’umanità di perdonare i peccati e di ristabilire la comunione con coloro i quali che accettano il sacrificio del Figlio. Gesù Cristo è il mediatore del Nuovo Patto e la sua morte di croce è la base della promessa.
Vediamo alcuni passaggi che si riferiscono ad esso.
Geremia (31, 31-33):
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benchè io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Vangelo di Matteo (26, 28):
perchè questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati.
Vangelo di Marco (14, 24):
E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. 
Vangelo di Luca (22, 20):
E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».
Lettera agli Ebrei (8, 8-12):
Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice:
Ecco: vengono giorni, dice il Signore,
quando io concluderò un’alleanza nuova
con la casa d’Israele e con la casa di Giuda.
Non sarà come l’alleanza che feci con i loro padri,
nel giorno in cui li presi per mano
per farli uscire dalla terra d’Egitto;
poichè essi non rimasero fedeli alla mia alleanza,
anch’io non ebbi più cura di loro, dice il Signore.
E questa è l’alleanza che io stipulerò con la casa d’Israele
dopo quei giorni, dice il Signore:
porrò le mie leggi nella loro mente
e le imprimerò nei loro cuori;
sarò il loro Dio
ed essi saranno il mio popolo.
Nè alcuno avrà più da istruire il suo concittadino,
nè alcuno il proprio fratello, dicendo:
«Conosci il Signore!».
Tutti infatti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande di loro.
Perchè io perdonerò le loro iniquità
e non mi ricorderò più dei loro peccati.
Durante la sesta dispensazione o “era della Grazia”, avverà il rapimento della Chiesa. Quindi vi sarà la manifestazione e il regno settennale dell’anticristo, durante il periodo conosciuto come “grande tribolazione”. La sesta tribolazione terminerà nel giudizio della rivelazione di Gesù Cristo. Vediamo due versi biblici corrispondenti:
Vangelo di Matteo 24, 30):
Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. 
Apocalisse (19, 11-16):
Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Veritiero: egli giudica e combatte con giustizia.
I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all’infuori di lui. È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è: il Verbo di Dio. Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. Dalla bocca gli esce una spada affilata, per colpire con essa le nazioni. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell’ira furiosa di Dio, l’Onnipotente. Sul mantello e sul femore porta scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori.
La settima dispensazione è detta “era del regno” o “messianica”. 
Dopo la rivelazione di Gesù Cristo Egli regnerà sulla terra per mille anni alla fine di questo periodo Satana sarà liberato con il fine di provare per l’ultima volta la fede degli esseri umani. Alla fine del millennio Satana sarà sconfitto definitivamente, e vi sarà il giudizio dei non credenti (Apocalisse 20, 10-15). Quindi Cristo costruirà i nuovi cieli, la nuova terra e la nuova Gerusalemme: la dimora eterna dei credenti. Si entrerà nell’eternità e non ci saranno più peccato, dolore o morte (Apocalisse 21 -22).
Vediamo un passaggio corrispondente. Apocalisse (21, 22-27):
In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
La città non ha bisogno della luce del sole,
nè della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l’Agnello.
Le nazioni cammineranno alla sua luce,
e i re della terra a lei porteranno il loro splendore.
Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,
perchè non vi sarà più notte.
E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni.
Non entrerà in essa nulla d’impuro,
nè chi commette orrori o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell’Agnello.
Yuri Leveratto
Bibliografia:
Panorama della Bibbia, corso di studi, Alfred Thompson Eade
Sacra Bibbia, versione Reina Valera, commentata dal teologo Charles Ryrie
L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille). La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.
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Yuri Leveratto
Sono nato a Genova, nel 1968. Ho conseguito la laurea in Economia nel 1995, e quindi ho iniziato a lavorare presso un'agenzia marittima di Genova. In quel periodo ho dimostrato interesse per la letteratura e ho scritto il mio primo romanzo, “L’inverno dell’anima”. In seguito ho vissuto a New York, dove ho lavorato come guida turistica, e poi, a partire dal 1999, mi sono imbarcato sulle navi da crociera della compagnia “Princess”, con funzioni amministrative. Il romanzo successivo, è stato “L’esilio dei dannati”. Ho lavorato come marittimo fino alla fine del 2002, quindi sono stato assunto da un’altra compagnia di crociere, ma questa volta negli uffici di Genova, con mansioni di selezionatore. La mia passione per la fantascienza mi ha portato a scrivere “La guerra alle multinazionali”. Dal 2005 vivo in Colombia, dove mi sono trovato bene, questo paese mi ha trasmesso una grande gioia di vivere e serenità. La mia opera successiva è stato un racconto auto ironico delle mie esperienze marittime, “Siamo tutti...marittimi!?”. Nel 2008 ho pubblicato in Italia La ricerca dell’El Dorado, con Infinito Edizioni. Quindi ho pubblicato, sul portale Lulu.com, "1542 I primi navigatori dei Rio delle Amazzoni", un’opera storica e d’attualità: nel quaderno di viaggio analizzo i problemi della selva amazzonica e dei popoli che vivono in questa area del pianeta, spesso dimenticata ma molto importante per il nostro futuro. Nel 2010 ho pubblicato “Cronache indigene del Nuovo Mondo”. Con questo libro, che è una ricompilazione di settanta miei articoli, ho voluto dare una visione ampia dell’affascinante Storia indigena del Nuovo Mondo, dai primordi fino ai giorni nostri. Nel 2012 ho pubblicato “Esplorazioni in America del Sud 2006-2011”. Questo libro è stato pubblicato in spagnolo dalla Società Geografica di Lima nel 2013. Nel 2014 ho pubblicato “Il futuro dell'Amazzonia - Una visione al 2060 dell'area strategica più importante del pianeta”.