Intervista alla band Devil Within

-Cosa vi ha spinto verso la musica?
Questa passione per la musica e la nascita dei Devil Within è dovuta alla necessità comune di esprimere il proprio punto di vista, di comunicare con altre persone, di liberare il proprio “demone interiore”: da qui, il nome del gruppo. Ogni persona ha bisogno di far parlare il proprio demone interno, e noi lo facciamo attraverso le 7 note.

-Quali sono i lati positivi e quelli negativi nell’essere musicisti?
Essere un musicista comporta molto sacrificio, sia in termini monetari (ad esempio il costo degli strumenti, il trasporto durante i vari concerti, i costi di registrazione) sia in termini di tempo. Essere musicista (serio ed ambizioso) significa infatti fare prove, studiare lo strumento individualmente a casa e prodigarsi nella scrittura e nell’arrangiamento dei pezzi. Per contro, suonare è uno sfogo personale, è divertente e, lavorando in modo arduo, permette di ottenere grandi soddisfazioni. E’ questo ciò che conta.

-Raccontateci un po’ del vostro percorso artistico…
Il nostro gruppo nasce nel 2013 in un garage di Spirano (BG) dove ci riunivamo (Leonardo, Nicolas e Michele (chitarristi e bassista)) semplicemente per divertirci. Si sono uniti poi batterista e cantante, e l’opportunità di metterci in gioco ci fu data da una festa di paese alla quale partecipammo come headliners. Dopo 2 anni di concerti per la Bergamasca, la formazione ha subito un cambiamento (quello attuale) con l’ingresso del batterista Dylan Stucchi. Da qui la registrazione e l’uscita del nostro Ep “Not Yet”.

-Cos’è la musica per voi?
La musica è vita. Per noi la musica è un modo di esprimerci, di sfogarci e di divertirci. Nient’altro. Ed è giusto cosi, la musica non dev’essere un mezzo politico o altro, deve essere soltanto un modo alternativo per comunicare.

-Parliamo di Not Yet: come nasce?
“Not Yet” nasce dalla necessità di farci sentire, di dire “stiamo arrivando, più forti che mai”. Il titolo infatti sta a significare che questo EP è solo un “antipasto” di ciò che siamo realmente. È un prodotto che tratta tematiche di tutti i giorni, di cui la prima traccia “So Close” esprime al meglio noi stessi: un gruppo di amici che vuole raggiungere un obiettivo e non ha paura degli ostacoli che si opporranno al suo percorso.

-Progetti futuri?
Il prossimo passo che vogliamo affrontare è l’uscita del nostro primo album, nel quale potremmo dare quindi una visione completa del nostro progetto e della nostra mentalità, andando a toccare diverse tematiche e presentandoci al mondo come ciò che realmente siamo.

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