Quasi un milione di euro per la riscostruzione post-terremoto di Sulmona utilizzati per la visita del Papa!

Beati i poveri perché di essi sarà il regno dei???

Bisogna dire che il Papa, anziano protettore dei pedofili, dai trascorsi nazisti e dal presente razzista, ha decisamente coerenza, e degnamente rappresenta la Chiesa Vaticana, che altro non è che un’associazione a delinquere, infatti di spirito lui e il suo esercito porporato ed in gonnella, ne ha veramente poco… beati i poveri di spirito, dunque… perché di essi sarò il regno dell’ingordigia, del sopruso e della truffa.

Il sindaco di Sulmona, Fabio Federico, appartenente al PDL, ha deciso che gli ottocentomila euro destinati alla ricostruzione post-terremoto, sono più “utili e necessari” per far fronte alla spese di viabilità e l’elicottero del Papa, che sarà in visita a Sulmona il 4 luglio.

Diciamocelo chiaramente: la solita porcheria all’italiana.

I soldi alla faccia di tutti gli italiani, verranno impiegati per la viabilità ed anche per l’allestimento dell’area d’atterraggio dell’elicottero di Ratzinger. Non vi lamentate… tutti noi italiani presto a causa delle crisi andremo a piedi ed invece come è giusto che sia, il “Re del Vaticano” volerà alto nei cieli e come sempre lo farà a nostre spese… Bravi, continuate così… rimanete sempre in silenzio e come tanti pecoroni non protestate. Il silenzio è d’oro… e questo silenzio vi costerà moltissimo in termini economici, ma in fondo a voi che frega… tanto il mondo continua a girare, non è vero?

Il trasferimento di fondi comporterà una multa di quasi ottocentomila euro, poiché vi è una precisa clausola che prevedere una penale in caso di utilizzo per altri scopi. Sindaco Fabio Federico, perché se tiene tanto alla visita del Papa, non mette lei di tasca sua i soldi? Facile vero disporre di soldi che non le appartengono?

Intanto sul quotidiano cattolico Avvenire, monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliare dell’Aquila dichiara: “Mancano i soldi: non si sa quando Arriveranno e quanti. E poi, forse, troppa lentezza burocratica. Questo disorienta la gente che teme di non tornare più a casa: troppi inverni di ritardo potrebbero completare l’opera del terremoto, riducendo in macerie gli edifici danneggiati ed esasperando gli animi sino alla depressione”. Monsignore perché non li chiede al suo datore di lavoro Ratzinger? Magari Ratzinger va a piedi a Sulmona e si risparmiano 800mila euro… magari se la Chiesa smettesse di mangiare sulle disgrazie altrui, per andare nei posti colpiti da tragedie, solo per portare uno show circense e costoso… sa, forse, le cose cambierebbero.

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