Nelle spire del terrore aka Boa Vs Python

Il titolo è tutto un programma e fa ben sperare sugli effetti speciali e su carni stritolate all’inverosimile da mostri giganteschi…si parte con l’insolito contrabbando di un pitone verso l’America, pagato a peso d’oro da cacciatori che non hanno meglio da fare che assistere a combattimenti clandestini di lottatori, sfumacchiando beatamente enormi sigari cubani. Il caso vuole che la bestia riesca a fuggire dall’immenso tir che lo conteneva, e cominci a fare strage di chiunque si trovi sulla sua strada; quei furbastri dell’FBI hanno la brillante idea (in tempo reale) di combatterlo con un altrettanto mostro ammaestrato, un BOA di dimensioni spropositate! Vi lascio immaginare gli sviluppi…

L’inizio del film è del tutto fuorviante ed il parallelismo non è per nulla banale, è chiaro che non si ha a che fare col solito serpentello mutante in stile Venom. Già dalle prime battute si capisce l’estrema pericolosità del Pitone che sembra oltremodo affamato, i sedativi non hanno alcun effetto sulla sua incredibile mole, e il Boa inizialmente ci appare come un docile mostro dell’antichità. Si incomincia a fare sul serio con una troupe di veri esperti che si dedicano alla monitoraggio dei movimenti delle due bestie che si muovono alla velocità della luce, tutto questo condito da dialoghi veramente agghiaccianti! La resa cinematografica dei rettili è ottima, anche se avrei preferito che la pellicola fosse stata affidata a un mago tipo Yuzna.

Nel complesso il film scorre abbastanza veloce, non annoia, per quanto comunque la storia sia un po’ banalotta; l’unico appunto che mi sento di fare è che sarebbe potuto essere mille volte più splatter, più viscido, mischiando colori accesi ad altri verde smeraldo, data la natura delle belve…

Regia: David Flores

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