Roberto Faenza

Italian director Roberto Faenza poses  during  the photocall for his movie  ''Someday This Pain Will Be Useful to You '' (Un Giorno questo Dolore Ti Sara' Utile), in Rome, Italy, 23 February 2012. ANSA/CLAUDIO ONORATI
Italian director Roberto Faenza poses during the photocall for his movie ”Someday This Pain Will Be Useful to You ” (Un Giorno questo Dolore Ti Sara’ Utile), in Rome, Italy, 23 February 2012. ANSA/CLAUDIO ONORATI

Nel 1965 si è diplomato in Regia cinematografica al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Successivamente si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Pavia, con una tesi di laurea sulla comunicazione di massa. Ha debuttato nel 1968 come regista con un film sulla contestazione studentesca “Escalation”, vincitore di vari premi in Festival Internazionali.
Nel 1969 “H2S”, il suo secondo film, un apologo sulla società dei consumi, viene censurato e sequestrato. Nel 1970 si trasferisce in America e a Washington D.C. dirige sino al 1975 un centro di ricerca sulle nuove tecnologie presso il Federal City College: il Community Video Center.
Riprende a realizzare film nel 1978, quando firma la regia di una pellicola di montaggio “Forza Italia!”, un film di satira politica che viene ritirato dalla circolazione dopo poche settimane, in seguito al sequestro di Aldo Moro per opera delle Brigate Rosse. Proprio Moro, nelle ultime righe del memoriale scritto durante la prigionia, cita “Forza Italia!” come film da vedere per comprendere il disfacimento della classe politica di allora. In seguito a questo nuovo atto censorio, trovando difficoltà a lavorare in Italia, inizia a realizzare una serie di film ambientati per lo più all’estero. Tra questi: “Copkiller”, girato a New York; “Mio caro dr. Grasler”, realizzato in Ungheria; “Jona che visse nella balena”, ambientato in Olanda e a Bergen-Belsen; “Sostiene Pereira”, realizzato in Portogallo con Marcello Mastroianni; “L’amante perduto”, ambientato tra Israele e la Palestina; “Prendimi l’anima” girato in Russia. Tra i suoi film girati in Italia: “Si salvi chi vuole” e “Marianna Ucria”, sino ai più recenti: “Alla luce del sole” per il quale viene candidato come miglior film all’EFA, l’Oscar europeo, “I giorni dell’abbandono” e “I Vicerè” dal romanzo di Federico De Roberto (realizzato in due versioni, una per il cinema, l’altra per la televisione). Nel 2008 ha diretto a Praga “Il caso dell’infedele Klara”, nel 2010 firma insieme a Filippo Macelloni il docufilm “Silvio Forever”, scritto dai giornalisti Sergio Rizzo e Gianantonio Stella. Nel 2011 torna a girare interamente in America “Un giorno questo dolore ti sarà utile” con un cast prestigioso tra cui tre premi Oscar. Nello stesso anno firma la fiction tv “Il delitto di Via Poma”. Nel 2014 è la volta di Anita B., che racconta le avventure di una ragazzina nel dopo Shoa. Nel 2015 dirige insieme a Filippo Macelloni il documentario “Bambini nel tempo”, prodotto per le Teche Rai. Nel 2016 firma La verità sta in cielo, che racconta le trame attorno al caso di Emanuela Orlandi. Per realizzare questo film, la cui preparazione è durata quattro anni, è stato necessario reperire una copiosa documentazione, in alcune parti anche inedita, a sostegno del racconto. Insieme all’attività di regista, ha affiancato quella di docente universitario, prima in America, al Federal City College di Washington, D.C., quindi in Italia, presso l’Università di Pisa, dove dal 1978 ha insegnato Sociologia della Comunicazione. Dal 2005 ha insegnato Teoria e tecniche del linguaggio cinematografico presso Scienze della Comunicazione all’Università Sapienza di Roma. Nel 1974 ha fondato la prima radio indipendente, a Bologna, aprendo il fronte delle radio libere. Un suo libro del 1973, “Senza chiedere permesso” è stato alle origini della caduta del 2° governo Andreotti. Dal 1990 al 1995, ha diretto presso il CNR il Progetto strategico sulla comunicazione a distanza e sull’origine di Internet. È anche autore di alcuni saggi sui rapporti tra Italia e USA nell’immediato dopoguerra e durante il periodo dell’amministrazione Kennedy. Tra questi i più noti sono: “Gli Americani in Italia” del 1973 e “Il Malaffare” del 1978, citato come fonte nel rapporto sull’assassinio di John Kennedy dal Procuratore Jim Garrison. Tra le sue pubblicazioni più recenti: FiniRai (sulla riforma della Rai), on line dal 2015. Un giorno quest’America. Diario avventuroso di un regista italiano nell’America di Obama, Aliberti 2012.

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