Sequestro imprenditore a Nola: forse dietro c’è l’ombra della camorra

Antonio Buglione è stato sequestrato ieri sera nella zona del nolano in provincia di Napoli. Su questo episodio stanno indagando i carabinieri. Da una prima ricostruzione risulta che Buglione sia stato prelevato da un commando armato con una operazione molto rapida con la quale i rapitori hanno fatto perdere le tracce in pochi secondi. Ciò fa pensare che sia stato tutto accuratamente studiato. Proprio oggi è la notizia secondo cui è stato chiesto alla famiglia di Buglione, un riscatto di 5 milioni di euro. La richiesta sembrerebbe giunta da una telefonata ricevuta in casa di Buglione. L’imprenditore titolare di un’azienda di vigilanza privata sembra che in passato abbia avuto degli strani collegamenti con la camorra napoletana e nel 1993 rimase ferito in un agguato a Nola. Nel 1995 fu arrestato per collegamenti con la criminalità organizzata a seguito di processi che lo videro coinvolto con presunte irregolarità nella concessione delle autorizzazioni per gli istituti di vigilanza privata. Sempre nel 1995 Buglione rimase coinvolto in una oscura vicenda che collegava affari politici con la camorra nella quale furono coinvolti anche un e parlamentare che poi in seguito morì suicida. In quel caso Buglione gli venne addebitato il tentativo di estorsione e dell’imputazione del 416 bis. In seguito si scoprirono anche dei collegamenti fra il suo istituto di vigilanza, quello di suo fratello Carmine con alcuni boss della camorra fra cui Carmine Alfieri. Alcuni anni dopo i magistrati sostennero che gli istituti di vigilanza di Antonio Buglione e del fratello Carmine, fossero stati utilizzati proprio dal bosso Carmine Alfieri che usufruendo del loro servizio di polizia privata poteva conoscere in anticipo quelli che erano gli spostamenti delle forze dell’ordine sul territorio. Antonio Buglione torna alla ribalta della cronaca nel 2008 con la questione degli affitti d’oro per il consiglio regionale della Campania con quella che era la sua società immobiliare alla quale erano stati affidati i contratti di locazione. L’ultima inchiesta è proprio di quest’anno in cui Buglione è risultato indagato in una inchiesta con il senatore del PDL Vincenzo Nespoli in cui quest’ultimo è stato indagato per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e reimpiego di denaro di provenienza illecita. Molti sono dunque gli indizi sui cui gli inquirenti stanno basando l’ipotesi che dietro il rapimento di Antonio Buglione ci sia la longa mano della camorra napoletana.

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