Ismaele La Vardera – Il mio nome è Zoccola

Cosa ti aspetti, se denunci? Potevi pagare e zitto. Non oso immaginare quante volte Benedetto si sia sentito ripetere queste due frasi. Infinite volte. E forse Benedetto avrà spiegato, con la pazienza che impari ad avere quando la tua vita repentinamente cambia, che il problema non è l’esistenza della camorra e nemmeno la tua singola denuncia. Il problema sono le persone perbene, sono le loro denunce mancate, quelle non arrivate, i ricatti subiti in silenzio, le tangenti pagate. Dove tutti sono eroi, non lo è più nessuno. Dove tutti sono bersaglio, non lo è più nessuno”.

Dalla Prefazione di Roberto Saviano

Benedetto Zoccola è nato a Mondragone, un luogo intriso di camorra. Sarebbe stato facile per lui chiudere gli occhi, copiare quello che facevano gli altri, lasciarsi macchiare come giova a molti, eppure ha deciso che della camorra non ne voleva sapere niente. Anzi, secondo lui, a Mondragone era arrivato il momento di cambiare. L’eco della sue iniziative, che ha rimbombato con forza tra le mura di omertà che provano a nascondere e proteggere certi meccanismi mafiosi, è arrivata fino a Ismaele La Vardera, un giovane giornalista che da anni, con il suo progetto “Il silenzio è solo”, si impegna a dare voce a chi ogni giorno lotta per fare del bene, mettendoci la faccia e rischiando di perdere la vita.

Ismaele ha incontrato Benedetto nella sua città: “Il mio nome è Zoccola” è l’intenso racconto dei giorni passati insieme, in cui il vice sindaco di Mondragone ripercorre gli ultimi anni della sua vita, i tragici eventi che l’hanno segnata, le vittorie e le sconfitte, i sogni e le paure.

Quando si decide di denunciare, si mette in conto, come ha scritto Roberto Saviano nella sua prefazione al libro, che la vita “repentinamente cambia”, ma non si può davvero sapere in che modo. Non si sa cosa significa vivere sotto scorta, non si ha idea di come si possa sopravvivere all’ennesimo attentato, non si può capire che ripercussioni avrà questa scelta sugli altri.

Eppure Benedetto, nonostante tutto, non è segnato dall’incertezza: “Non chiedermelo nemmeno, perché odio quella domanda. Anzi, se mai tu avessi qualche dubbio, te lo ripeto: rifarei tutto”.

SINOSSI

Il silenzio è dolo” è un progetto di Ismaele La Vardera, giovane giornalista in prima linea contro la lotta alle mafie. Un’iniziativa che vuole puntare i riflettori su storie di vita vere, normali nella loro assurda drammaticità, di chi la mafia la combatte ogni giorno, rischiando la propria vita e l’incolumità della famiglia.

Benedetto Zoccola è tra questi. Attuale vicesindaco di Mondragone, in Campania, è cresciuto in un ambiente dove la camorra era radicata. Giovanissimo decide di sfidarla, sferrando un attacco al boss che imponeva il suo controllo sulle costruzioni edili e permettendo la sua cattura. Divenuto consigliere, persegue i suoi ideali di giustizia, indagando sugli appalti assegnati, sui favoritismi e sulle infiltrazioni della camorra nell’amministrazione comunale.

Il suo impegno ha generato una costante persecuzione da parte della malavita. Benedetto l’affronta grazie all’affetto dei suoi cari, alla dedizione degli uomini della scorta e al sostegno dei cittadini di Mondragone. Eppure esistono ancora molte zone d’ombra, tanti aspetti di questa vicenda che fanno sorgere interrogativi. Benedetto però nel futuro ci crede e dei suoi sogni parla con il sorriso sulle labbra.

L’AUTORE

Sin dagli anni del liceo inizia a coltivare la passione per il giornalismo di cui oggi ha fatto un mestiere. Dopo le prime collaborazioni con Canale 8 e il Giornale di Sicilia, nel 2013 entra a far parte della redazione di Telejato. Particolarmente sensibile alle tematiche della legalità, organizza diversi convegni e dibattiti contro la mafia tanto che nel 2012, riceve a Palazzo Montecitorio un attestato di riconoscimento a firma dell’allora Presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Nel 2014 la sua inchiesta sulle irregolarità delle elezioni europee nei seggi di Villabate viene ripresa anche dalla trasmissione “Le Iene”, con la quale inizia una collaborazione. Nello stesso anno pubblica il libro Le piccole cose fanno la differenza (Navarra Editore). Nel gennaio 2015 riceve la menzione speciale al “Premio giornalistico Giuseppe Fava”.

Nel 2015 a Montecitorio presenta il progetto nazionale “Il silenzio è dolo”, un brano denuncia contro tutte le mafie, realizzato dal cantautore Marco Ligabue, con la collaborazione di Othelloman e Lello Analfino. Nello stesso anno, diventa uno degli inviati di “OpenSpace” il programma di Italia Uno condotto da Nadia Toffa.

SCHEDA LIBRO

Titolo: Il mio nome è Zoccola. Per la camorra sono un figlio di puttana

Autore: Ismaele La Vardera

Editore: Edizioni LEIMA

Collana: Le stanze

Genere: romanzo d’inchiesta

Pagine: 96

Formato: 15×20 cm

Rilegatura: brossura con cucitura a filo refe

Uscita: ottobre 2016

Prezzo: 10 euro

ISBN: 978-88-98395-50-7

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