Quattro chiacchiere con la band: Antonio’s Revenge

Partiamo dal principio…come e quando vi siete conosciuti?
Ci conosciamo da diversi anni, verso la fine degli anni ‘90 militavamo in due gruppi che facevano canzoni originali in italiano. Un giorno dopo una serata in cui suonavano entrambe le band ci siamo ripromessi di creare un progetto insieme. Dopo qualche anno tutto questo si è realizzato ed è così che sono nati gli Antonio’s Revenge.

Antonio’s Revenge…come mai questo nome?
Inizialmente la formazione era composta da 4 musicisti. Il batterista che suonava con noi all’epoca aveva un cane che si chiamava Antonio e propose di chiamare la band The Antonio’s. Il chitarrista, che era un appassionato di letteratura inglese, stava leggendo proprio in quel periodo la tragedia di John Marston “Antonio’s Revenge” e ci è sembrata una coincidenza da sfruttare.

Perché avete scelto di cantare in inglese?
Quando abbiamo iniziato questo progetto l’idea era quella di scrivere canzoni che restassero coerenti con le nostre influenze musicali principali ed essendo cresciuti negli anni ‘90 i generi musicali che ci hanno maggiormente segnato sono stati il britpop da una parte e il rock americano dall’ altra. La scelta dell’inglese è venuta in maniera naturale poiché è la lingua che meglio si adatta a questo tipo di musica.

Fragilità, destino, caso, certezze e sogni…mixando questi ingredienti cosa possiamo trovare?
Possiamo tornare a sentirci umani, fallibili e mortali ma allo stesso tempo incredibilmente felici, leggeri e sognatori. Nel momento in cui tutti i nostri progetti crollano, proprio quando pensavamo di avere “tutto sotto controllo”, ci accorgiamo che il nostro punto di vista cambia: ci ricordiamo chi siamo, scendiamo da quel piedistallo che ci siamo costruiti a suon di social network e incassando la momentanea sconfitta ricominciamo ad usare la mente, respiriamo di nuovo l’aria dei nostri sogni, crediamo di essere “guariti”. Poi la nostra mente ricomincia, a volte troppo in fretta, a “non ragionare”!

Parliamo della vostra fatica “All Under Control”, è proprio tutto sotto controllo?
All Under Control” è il frutto di 10 anni di musica insieme e ne siamo molto orgogliosi. In realtà il titolo è ironico in quanto a nostro avviso niente è mai sotto controllo. Se fate caso alla copertina dell’album la foto mostra la parola stop scritta in maniera sbagliata: stpo. Quando dopo un concerto ci siamo trovati davanti a quel segnale non ci potevamo credere, lo abbiamo fotografato e abbiamo ritenuto fosse l’immagine perfetta per la copertina del nostro disco. Guai a pensare di avere sempre tutto sotto controllo!

Domanda folle: avete mai pensato di fare una canzone dedicata al parrucchino o alla moglie di Trump?
Non ci abbiamo mai pensato ma ci avete dato un’ottima idea, una canzone sul parrucchino di Trump sarebbe davvero geniale!!

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