Quattro chiacchiere con Federico Bonifazi

Jazz: musica d’elité o popolare?
Direi d’élite, purtroppo ancora non c’è una buona cultura e curiosità da parte del pubblico, di conseguenza il cerchio degli ascoltatori è ancora molto stretto.

You’ll see, il tuo nuovo lavoro. Come nasce l’incontro con Eric Alexander, John Webber e Jimmy Cobb?
Nasce da un incontro fortuito, dato dal mio primo viaggio a New York. Avevo bisogno di un appartamento per il mio soggiorno ed un mio amico mi mise in contatto con John Webber il quale mi propose uno scambio di appartamento con sua moglie che aveva intenzione di fare una vacanza in Italia. Sin dai primi giorni divenni subito molto amico con John e passammo un bel po’ di tempo insieme, frequentando i diversi jazz club Neyorkesi. Nel frattempo stavo organizzando una registrazione con Philip Harper (tromba) e Billy Kaye (batteria), cosi chiesi a John se si voleva aggiungere: il 15 agosto del 2014 registrai il CD “E74 st”. Alla fine del mio soggiorno John mi propose di fare un nuovo lavoro questa volta con con Eric Alexander e Jimmy cobb, cosi mi affrettai a comporre dei nuovi brani per il CD “You’ll See”.

Vedrai Vedrai, come mai hai scelto di omaggiare Tenco?
Ho sempre amato la musica di Tenco, anche se in realtà l’idea è nata per puro caso nel periodo che scrivevo i brani per l’album “You’ll See”. Un giorno ascoltando la radio, diedero in onda la versione originale di Vedrai Vedrai, ebbi come una illuminazione, pensai subito che sarebbe stata perfetta per quella situazione, mi vennero subito in mente delle idee per gli arrangiamenti e fui talmente soddisfatto al punto di omaggiare Tenco usando il titolo del suo brano nel mio Cd.

C’è spazio in Italia per il jazz?
C’è abbastanza spazio, la difficolta per noi musicisti è la possibilità di riuscire ad inserirsi nei nuovi circuiti.

Un nome di un “mostro” del Jazz?
Brad Mehldau

Progetti futuri?
Il prossimo progetto su cui sto già lavorando è una Suite intitolata “Colori d’autunno”, che registrerò a settembre in sestetto con grandi musicista della scena jazz nazionale, sto parlando infatti di Emanuele Cisi, Giampaolo Casati, Gianluca Petrella, Gabriele Evangelista e Alfred Cramer.

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