Mafia: Il caso di Don Golesano

Don Golesano, ritenutosi il successore di Don Puglisi, il parroco trucidato dalla mafia siciliana, ha risposto alle accuse mosse da un’inchiesta del programma Striscia la Notizia, in cui si asseriva che con la sua associazione avrebbe assunto l’utilizzo di beni sequestrati alla mafia. Ma la questione consiste nel fatto che Don Golesano avrebbe affidato questi beni alla figlia del boss Bontade, gli stessi beni che gli erano stati sequestrati. Ma c’è dell’altro: Risulterebbero come soci dell’associazione anche altri parenti del boss mafioso, ad ogni modo il prete si è così difeso: “Roberta Bontade partecipò all’avvio dell’associazione Live Europe e di questo informai il procuratore Grasso”. Don Golesano ha inoltre aggiunto che Roberta Bontade figlia del boss Stefano Bontade, sarebbe uscita fuori dall’associazione già il 10 ottobre 2008 dunque sei giorni prima che venisse recapitata al Comune, una informativa da parte della Prefettura di Palermo che segnalava la presenza di persone imparentate con clan mafiosi all’interno dell’associazione ‘Live Europe’. Nel frattempo sta trapelando la notizia che un nipote del boss Stefano Bontade, sia entrato in società con l’associazione di Don Golesano. Il parroco ha comunque dichiarato che si recherà presso la Procura a chiarire ogni equivoco.

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