Delft, “catapultati nel “Secolo d’Oro”

Passeggiando a fianco degli antichi canali del centro storico di Delft sembra di essere trasportati nel Secolo d’Oro. In quel periodo la città fu centro di ritrovo per moltissimi artisti e studiosi: da Vermeer a Pieter de Hooch, dallo scienziato Anthony van Leeuwenhoek al giurista Hugo de Groot. Le sue famose ceramiche hanno contribuito a renderla un centro di commercio prosperoso, facendo del prodotto un marchio famoso in tutto il mondo anche oggi.

Museum Prinsenhof

Esattamente 450 anni fa iniziò la Guerra d’Indipendenza dei Paesi Bassi dagli Spagnoli (1568-1648), nota anche come “la Guerra degli ottant’anni” che portò al formale riconoscimento dell’indipendenza dei Paesi Bassi. Guglielmo d’Orange, noto anche come Guglielmo il Taciturno, nonché il “padre della patria”, si rifugiò dietro le mura della sicura Delft, precisamente nel Prinsenhof, oggi diventato il Museo Prinsenhof, dove visse e lavorò e dove diresse l’insurrezione contro gli spagnoli. Il 10 luglio 1584 il Museo fu teatro di uno degli eventi più importanti e tragici della storia dei Paesi Bassi. Fu proprio nell’attuale Museo Prinsenhof di Delft che venne ucciso Guglielmo d’Orange da Baldassarre Gerard. Lo testimoniano i fori di proiettile ancora visibili in uno dei muri del museo.

Visitando la mostra “Guglielmo d’Orange è qui”, al Museo Prinsenhof fino al 3 marzo 2019, si fa un passo indietro nel tempo seguendo le orme di questo personaggio fondamentale per i Paesi Bassi. Si vedono le stanze nelle quali ha vissuto, lavorato e preso decisioni importanti. Si comprende il ruolo fondamentale che ha giocato nella rivolta contro i governanti spagnoli durante i suoi anni a Delft e qual è stata la sua influenza per l’Olanda odierna.  Nella mostra ci si trova inoltre di fronte a una serie di tesi e ideali di Guglielmo d’Orange, la cui storia oltre ad essere molto attuale, dà anche molti spunti di riflessione.

Per la mostra, il Museo Prinsenhof ha preso in prestito svariati ritratti da diverse collezioni. Uno dei pezzi più importanti è il ritratto di Luisa Giuliana, una delle figlie di Guglielmo d’Orange e madre del Re d’inverno, Federico V del Palatinato. Per la prima volta dopo molto tempo, Luisa Giuliana si ricongiunge con sua madre e terza moglie di Guglielmo d’Orange, Carlotta di Borbone. E tutto questo avviene nel posto in cui Luisa era nata e dove entrambe avevano vissuto. I dipinti fanno parte di una serie di ritratti di famiglia creati da Daniël van den Queborn, successivamente finiti in diverse collezioni.

Il prossimo anno, dal 19 ottobre 2019 fino al 16 febbraio 2020, nel Museo Prinsenhof Delft sarà possibile visitare anche la prima retrospettiva, organizzata nei Paesi Bassi, del famoso pittore del XVII secolo Pieter de Hooch (1629 – 1684).

Il titolo della mostra è “Pieter de Hooch a Delft. Oltre l’ombra di Vermeer”. Con questa prima retrospettiva nella sua città, Pieter de Hooch riceve finalmente l’attenzione che merita, data la sua rilevanza come pittore. Dopo Johannes Vermeer, Pieter de Hooch è considerato a livello internazionale il pittore più famoso nella Delft del XVII secolo. Al centro della mostra, prevista per il 2019-2020, ci saranno i quadri che Pieter de Hooch ha realizzato a Delft (ca. 1652-1660): le opere con i cortili e gli interni più belli ritornano nella città in cui sono stati dipinti quasi 400 anni fa.

Capolavori provenienti da collezioni internazionali, mai visti finora nei Paesi Bassi Sono circa 30 i capolavori di Pieter de Hooch che arriveranno a Delft dai principali musei europei e americani. Tra questi ci sono molti dipinti famosi che non sono mai stati esposti (oppure lo sono stati molto tempo fa) nei Paesi Bassi, come “Donna e serva in un cortile” del Museo di Stato dell’Hermitage (San Pietroburgo) e “Cortile di una casa a Delft” della National Gallery (Londra). Si aggiungono inoltre opere in prestito da musei come il Museo Thyssen-Bornemisza (Madrid), la Kunsthaus di Zurigo e la National Gallery of Art (Washington). Tra queste è da segnalare il capolavoro straordinario “Giocatori di carte in un interno” dalla Royal Collection britannica. La mostra include inoltre opere in prestito dalla Mauritshuis, dal Museo Boijmans Van Beuningen, dal Museo di Amsterdam e naturalmente dal Rijksmuseum, che vanta una delle più ampie collezioni di De Hooch al mondo.

“Nel 2019 offriremo a Pieter de Hooch il podio che merita esponendo a Delft i suoi quadri più belli. Le 30 opere esposte offriranno ai visitatori un’opportunità unica per studiare nel dettaglio lo stile e il linguaggio visivo di Pieter de Hooch. È la prima volta che un simile numero di capolavori di De Hooch ritorna nella “sua” Delft, dove quasi 400 anni fa ha raffigurato i cortili e gli interni più belli della città. Diventa così possibile vivere l’atmosfera del XVII secolo tipica di Delft, con edifici e chiese straordinari”. – Janelle Moerman, direttrice del Museo Prinsenhof Delft

Dal 2017, in preparazione alla mostra, sono state realizzate diverse ricerche combinate: ricerche di tipo storico-artistico, sulle tecniche e sui materiali e sugli aspetti topografici dell’opera di Pieter de Hooch, una ricerca in archivio e infine una ricerca storica sulla rivalutazione del pittore. Per queste ricerche il Museo Prinsenhof Delft collabora con il Rijksmuseum, con l’Università TU di Delft, con un archivista e storico dell’arte e uno storico dell’architettura. Nella mostra saranno presentati i risultati delle diverse ricerche, con una descrizione dettagliata nel catalogo dell’esposizione.

La ricerca in ambito tecnico e sui materiali condotta da restauratori e ricercatori del Rijksmuseum si concentra su sei dipinti di Pieter de Hooch provenienti dalla collezione del museo, opere che risalgono al periodo compreso tra il 1650 e il 1670 circa. Per ampliare il gruppo di quadri oggetto della ricerca, sono in fase di studio anche i dipinti del Museo Boijmans Van Beuningen, della Gemäldegalerie der Academie der Bildenden Künste (Vienna), della Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe e di una collezione privata. La ricerca promette di fornire nuovi spunti in ambito storico-artistico, in ambito tecnico e sui materiali dell’opera del pittore di Delft.

http://prinsenhof-delft.nl/

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