Twelve Conversations

Cosa spinge le persone a confidare l’una nell’altra? Un incontro casuale in un negozio di dischi sotterraneo, la profonda forza delle parole e il modo in cui a volte il futuro può rivelare il passato… Questa l’anima dell’ultimo lungometraggio del giovane regista indipendente parmigiano Emanuele Valla, girato nella graziosa cittadina americana di Port Townsend (vicino a Seattle – Stato di Washington) in 12 intense giornate nel gennaio 2018.

     Il film, dopo il debutto negli States con due proiezioni accolte con entusiasmo così come la Prima italiana a Traversetolo (Parma), è stato anche proiettato per due giornate – il 23 e il 24 marzo, al Cinema Teatro Comunale di Felino (Parma, via Verdi, 2). Oltreoceano è stato proiettato anche a Bainbridge Island nello Stato di Washington.

La sceneggiatura è di Joshua W. Scott, cantautore di Seattle, conosciuto qualche anno fa grazie alla rete dei festival. Si tratta di una piccola produzione indipendente ricolma di “serendipità”. Il copione, nato dalla penna di Scott e consegnato nelle mani di Valla è stato per lui un dono. “Leggendolo – spiega Valla – ho sentito da subito una forte connessione con quanto scritto. Un messaggio per chi oggi, talmente connesso ai social da risultare disconnesso dal mondo reale, ha forse perso il valore delle vere conversazioni, dove ci si guarda negli occhi. Un film che sicuramente sarebbe entrato a far parte della mia collezione di ‘chicche’, anche se non mi fosse stata regalata l’opportunità di dirigerlo”.

Risale a settembre 2017 il primo seme del progetto, quando Valla è tornato a trovare Scott: tutto è decollato velocemente, da subito durante il casting sono emersi con chiarezza i due volti che avrebbero dato voce a Noah e Jane, i due protagonisti. “Sperimentare una nuova sensibilità– continua Valla – e raggiungere il traguardo di poter filmare con attori locali che si muovevano praticamente quasi in un unico ambiente, con un testo in inglese, è stata una sfida nella sfida. Ha trionfato una grandissima componente umana che si univa ad arte e passione che si respiravano ogni giorno, i cuori si scaldavano con musica, pittura e arte. Un sogno che si è realizzato, ancora più grande di quello che avrei immaginato da bambino, quando sognavo di prendere parte alle grandi produzioni degli studios hollywoodiani”.

Jane torna a Port Townsend, dove il padre, collezionista di dischi in vinile, aveva vissuto per anni. Ed è lì che qualcosa accade: l’incontro casuale con un ragazzo che porterà risvolti inaspettati. “Quando ho iniziato a scrivere – racconta Joshua W. Scott, cantautore e sceneggiatore – non sapevo che sarebbe sfociata nell’esperienza di vita che poi è stata. Gli attori, la troupe italiana e la gente di Port Townsend sono diventati una famiglia artistica strettamente legata, in cui ognuno ha contribuito attivamente nel realizzare quello che pensiamo risulterà essere un film sincero e autentico, che possa essere apprezzato da persone di tutte le età”. “Contentissimo di avere partecipato, – commenta Claudio Coloretti, direttore della fotografia – ho incontrato grande professionalità e preparazione da parte degli attori, per una sceneggiatura mai banale, ricca di piccole sfumature. Lavorare con Emanuele, a stretto contatto, è stato divertente soprattutto per l’aspetto artistico fatto di tantissimi e determinanti briefing nel cuore della notte, dopo intere giornate di riprese. Trovo sia meraviglioso lavorare divertendosi perché stanchezza, fame e freddo passano in secondo piano. E’ stata la prima volta che ho fatto un lavoro complesso con quattro apparecchi illumino-tecnici e che ho girato un film, tra interni ed esterni, in così pochi giorni”.

A dare una mano anche Dario D’Ambrosio, amico e sceneggiatore dei precedenti film di Valla, qua consulente creativo. “Il film ha forza e dignità fortissime – spiega, e aggiunge – e il fatto che Joshua arrivasse da altri tipi di esperienze ha conferito un valore aggiunto al copione: chiunque avesse scritto solo copioni non avrebbe potuto scrivere questo così bene”.

Poi i due giovani attori, uniti nella vita e genitori. “E’ stato un grande privilegio avere l’opportunità di interpretare Jane – spiega Laurie Getchell, attrice-, una donna che si ritrova ad affrontare il suo passato e il suo futuro, proprio mentre si innamora del presente, aprendosi al vero amore in un momento in cui affronta una terribile perdita. La storia è piacevolmente nostalgica con una musicalità di un’unicità tutta sua. Inoltre l’affascinante location di Port Townsend ti cattura il cuore.” D’accordo anche l’attore Gabe Smith che aggiunge. “lavorare a Twelve Conversations è stata un’esperienza magica. Mi sento davvero onorato di avere avuto l’opportunità di lavorare a questa fantastica sceneggiatura con persone così talentuose ed appassionate. Siamo riusciti a realizzare tanto in un arco di tempo ristretto. E rimanere immersi nelle riprese per diverse ore credo abbia fatto sì che ognuno di noi legasse incredibilmente”.

La colonna sonora ufficiale del film Twelve Conversations è composta da una selezione di brani della discografia di Joshua W. Scott, scelti dai diciannove album prodotti dagli anni Settanta ad oggi, che accompagnano la narrazione come una voce fuori campo che approfondisce gli stati d’animo dei protagonisti. Inoltre le canzoni che si sentono nel negozio di Noah sono del gruppo Tafel Musik, eclettica band dell’Appennino parmense che, utilizzando strumenti come  didjeridoo, ukulele e banjo insieme agli strumenti classici del rock, sposa alla perfezione le atmosfere americane.

La doppia proiezione, in versione originale sottotitolata in italiano, è organizzata e promossa dal Comune di Felino. Ingresso: posto unico 5 euro (biglietti acquistabili direttamente in loco).
E per rimanere aggiornati si possono consultare il sito internet www.twelveconversations.com e la pagina Facebook https://www.facebook.com/pg/12Cmovie/about/?ref=page_internal.

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