MUSE DIALOGANTI – 10 sedute per 10 musei

Casa Museo Boschi Di Stefano: La Marie di Philippe Starck | Civico Museo Archeologico: Ripples di Toyo Ito | GAM Galleria d’Arte Moderna: Double Zero di David Adjaye | Museo del Novecento: Passepartout di Federico Peri | Museo di Storia Naturale: Josephine di Gordon Guillaumier | Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci: Superleggera di Gio Ponti | Museo Storico Alfa Romeo: Feltri di Gaetano Pesce | Palazzo Morando Costume Moda e Immagine: Galet di Ludovica + Roberto Palomba | Pinacoteca Ambrosiana: Pouf Euston di Rodolfo Dordoni | Pinacoteca di Brera: Brera Bench di Giulio Cappellini 

10 sedute straordinarie, prodotte e generosamente donate da 8 aziende italiane con la volontà di sostenere il consumo culturale, vengono accolte da 10 musei milanesi: MUSE DIALOGANTI – 10 sedute per 10 musei è un progetto promosso e curato dall’Associazione MuseoCity, con la preziosa collaborazione dello studio Palomba Serafini Associati, Ludovica e Roberto.

Il progetto nasce dall’idea di far dialogare Arte e Design, l’opera d’arte e una seduta per poterla apprezzare pienamente. Uno scambio che favorisce l’integrazione dei linguaggi nella loro espressione più alta, preservandone l’identità. Un dialogo aperto tra “oggetti” solo apparentemente distanti, per unire le diverse eccellenze di Milano, città d’arte e capitale mondiale del design.

Mission di MuseoCity è quella di valorizzare i musei favorendo il coinvolgimento di un pubblico sempre più vasto, e con questo fine Baxter, Cappellini, Cassina, Giorgetti, Horm Italia, Kartell, Molteni & C. e Moroso hanno donato ognuno una, e anche due sedute, a la Casa Museo Boschi Di Stefano, il Civico Museo Archeologico, la GAM Galleria d’Arte Moderna, il Museo del Novecento, il Museo di Storia Naturale, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, il Museo Storico Alfa Romeo, Palazzo Morando Costume Moda e Immagine, la Pinacoteca Ambrosiana e la Pinacoteca di Brera, creando un’interazione tra i nuovi arredi e il tempo lungo del godimento dell’arte.

MuseoCity lavora dal 2016 per stimolare il pubblico a conoscere e apprezzare i musei milanesi – sottolinea Maria Grazia Mazzocchi, Presidente dell’Associazione MuseoCity. Offrire la possibilità di un momento di riposo e di contemplazione ci è sembrato utile per tutti i visitatori, giovani o anziani. MUSE DIALOGANTI rappresenta una proposta e un invito a continuare questo percorso.”

MUSE DIALOGANTI si è sviluppato in due momenti: i musei hanno scelto la sala e l’opera davanti alla quale allestire la seduta e successivamente i prodotti, creando abbinamenti unici, sartoriali, scaturiti da valutazioni approfondite e basate su precisi requisiti tecnici. Per poter partecipare infatti le sedute dovevano essere rinomate o premiate, prodotte da aziende italiane, facilmente reperibili sul mercato, con altezze di seduta o schienali idonei, e generosamente donate dai produttori.

Stiamo parlando di perdersi nell’opera, cioè di interagire con l’arte quasi dimenticando la nostra fisicità senza la distrazione data dalla fatica della lunga sosta in piedi – afferma Roberto Palomba, architetto e designer dello studio Palomba Serafini Associati, che ha seguito il progetto dall’ideazione alla realizzazione. Sfida di questa iniziativa è l’integrazione di sedute che non inquinino visivamente gli spazi museali ma che al contrario si integrino e che siano capaci di dialogare con l’ambiente e l’opera. Il design e l’arte non saranno antagonisti ma simbiotici. Forse la migliore definizione di design è quella di vestire di emozione una funzione, quindi il dialogo con l’arte è immediato. Di fatto seppure nel garbo di un mimetismo necessario, ogni seduta in relazione all’opera diventa una piccola istallazione a sé, e racconta un rapporto possibile tra arte e design.”

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Palomba Serafini Associati e con il contributo di Fondazione Cariplo e UniCredit.

Ph. Filippo Romano NOME SEDUTA: La Marie
DESIGNER: Philippe Starck
PRODUTTORE: Kartell
MATERIALE: Policarbonato trasparente
DIMENSIONI:
Larghezza: 38,7 cm
Profondità: 52,5 cm
Altezza: 87,5 cm

MUSEO: Casa Museo Boschi Di Stefano

MOTIVAZIONE:
In quanto casa-museo volevamo entrare “in punta di piedi, facendo poco rumore”, e la trasparenza della seduta di Kartell gioca un ruolo fondamentale in quest’ottica.
In questo modo può coesistere la vita che è stata con la vita nuova che sarà: trasformazione inevitabile quando una casa diventa un museo.

NOME SEDUTA: Ripples
DESIGNER: Toyo Ito
PRODUTTORE: Horm Italia
MATERIALE: Legno massello

DIMENSIONI:
Larghezza: 200 cm

Profondità: 50 cm

Altezza: 40 cm

Ph. Filippo Romano

MUSEO: Civico Museo Archeologico

MOTIVAZIONE:
La panca inserita nella torre romana del museo consente una totale visione dello spazio senza interferire volumetricamente o stilisticamente. Il colore dei materiali richiama quelli del luogo e il sapiente scavo del legno del sedile rende leggibili gli strati di materiale che, come nel museo, diventano valore e segno del tempo.

Ph. Filippo Romano

NOME SEDUTA: Double Zero

DESIGNER: David Adjaye

PRODUTTORE: Moroso

MATERIALE: Struttura a vista in acciaio cromato. Seduta e schienale in multistrato rivestito in poliuretano espanso ignifugo.

DIMENSIONI:
Larghezza: 54 cm

Profondità: 50 cm

Altezza: 104 cm

MUSEO: GAM – Galleria di Arte Moderna

MOTIVAZIONE:
Nell’Ottocento nasce la moda di un divanetto da conversazione che consente una nuova intimità di seduta, il divanetto vis-à-vis. La seduta scelta per questo museo è ispirata proprio a quella ottocentesca: inserite in coppia, una di fianco all’altra, creano la stessa intimità tra spazio, opere e noi stessi.

 

Ph. Filippo Romano NOME SEDUTA: Passpartout
DESIGNER: Federico Peri
PRODUTTORE: Baxter
 

MATERIALE: Struttura in ottone con ossidazione di bronzatura; rivestimento dell’imbottitura pelle
DIMENSIONI:
Larghezza: 54 cm
Profondità: 50 cm
Altezza: 104 cm

MUSEO: Museo del Novecento

MOTIVAZIONE:
Tutte le vibranti energie del Novecento, il susseguirsi veloce di correnti artistiche, il colore, la dinamicità, il desiderio dell’artista di diventare personaggio, gli stili in competizione avevano bisogno di una panca semplice, priva di spigoli, accogliente. Un vero momento di sosta anche per gli occhi.

Ph. Filippo Romano

NOME SEDUTA: Josephine

DESIGNER: Gordon Guillaumier

PRODUTTORE: Moroso


MATERIALE: Poliuretano espanso ignifugo a densità differenziata e fibra poliestere con struttura interna in legno. Piedi in frassino verniciato. 

DIMENSIONI:
Larghezza: 154 cm
Profondità: 67 cm
Altezza: 41 cm

MUSEO: Museo di Storia Naturale

MOTIVAZIONE:
La storia naturale ci parla di evoluzione e semplicità, di “complessità risolte”, direbbe Brancusi. La panca scelta ha linee morbide e accoglienti, come segmenti di DNA con curve che si ripetono. E proprio questo serve sotto a un terrificante T-Rex: qualcosa che ci accolga con gentilezza.

Ph. Filippo Romano

NOME SEDUTA: Superleggera

DESIGNER: Gio Ponti

PRODUTTORE: Cassina


MATERIALE: Struttura in frassino laccato bicolore bianco/nero con sedile imbottito e rivestimento in pelle bianca o in pelle grafite.
DIMENSIONI:

Larghezza: 41 cm

Profondità: 45 cm

Altezza: 83 cm

MUSEO: Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci

MOTIVAZIONE:
La seduta scelta per questo museo è un omaggio al grande genio poliedrico di Leonardo da Vinci. Il progetto di Gio Ponti unisce leggerezza e indistruttibilità. È un prodotto pieno di grazia che forse Leonardo avrebbe potuto disegnare per capire come e dove togliere materia pur mantenendo solida la struttura portante dell’oggetto.

Ph. Filippo Romano

NOME SEDUTA: Feltri
DESIGNER: Gaetano Pesce
PRODUTTORE: Cassina
 

MATERIALE: Feltro e resine sintetiche
DIMENSIONI:

Larghezza: 73 cm
Profondità: 66 cm
Altezza: 130 cm

MUSEO: Museo Storico Alfa Romeo

MOTIVAZIONE:
Si chiamano “affinità elettive” quelle caratteristiche di alcuni elementi di attrarsi reciprocamente in nuove composizioni. La poltrona “Feltri”, con i suoi volumi ampi e morbidi, plasmabili e comodi, è l’inverso della macchina 8C 2900 che è solida e stabile nella forma. Eppure, le reciproche linee morbide trovano convergenze sorprendenti.

Ph. Filippo Romano

NOME SEDUTA: Galet

DESIGNER: Ludovica+Roberto Palomba

PRODUTTORE: Giorgetti


MATERIALE: Imbottitura in poliuretano espanso flessibile a quote differenziate, rivestito in fibra. Rivestimento in pelle sfoderabile.

DIMENSIONI:
Larghezza: 100 cm
Profondità: 100 cm
Altezza: 34 cm

MUSEO: Palazzo Morando Costume Moda e Immagine

MOTIVAZIONE:
Le dimensioni della sala, la quadreria, il caminetto, il pavimento, tutto sembra ruotare intorno a un centro che diventa sosta. Grazie agli schienali che si rincorrono, il divanetto scelto permette visioni da ogni punto di vista per raccogliere ogni dettaglio dell’ambiente e cogliere tutta la bellezza e l’energia di questa stanza magnifica.

Ph. Filippo Romano

NOME SEDUTA: Pouf Euston
DESIGNER: Rodolfo Dordoni
PRODUTTORE: Molteni&C
MATERIALE: Base metallica in finitura peltro
DIMENSIONI:

Larghezza: 150 cm
Profondità: 60 cm
Altezza: 38 cm


MUSEO:
Pinacoteca Ambrosiana

MOTIVAZIONE:
Per tutti gli indecisi che non sanno quale meraviglia preferire nella prima sala della Pinacoteca, abbiamo pensato a delle panche comode disseminate in tutta la lunghezza dell’ambiente. Il design contemporaneo si mimetizza nell’insieme grazie alla scelta di materiali tradizionali: legno e pelle.

Ph. Filippo Romano

NOME SEDUTA: Brera Bench
DESIGNER: Giulio Cappellini
PRODUTTORE: Cappellini
 

MATERIALE: Legno con ampio cuscino in pelle

MUSEO: Pinacoteca di Brera

MOTIVAZIONE:
La Pinacoteca di Brera non solo contiene magnifici capolavori ma li ospita in ambienti museali grandi, dove è possibile accogliere delle tele gigantesche. Le panche sono state progettate appositamente per queste sale, con uno schienale basso e comodo che contiene anche la descrizione delle opere da ammirare. Funzione, arte e design si uniscono in questi spazi unici.

 

L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille). La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.