Banda larga in fibra: per coprire il 50% della popolazione servono 13 miliardi di euro

La realizzazione di una rete in fibra ottica con determinate caratteristiche tecniche, con una copertura del 50% della popolazione, richiederebbe un investimento ‘superiore ai 13 miliardi di euro’. Il calcolo e’ contenuto nella ricerca ‘Infrastruttura e servizi a banda larga’, realizzata da alcune universita’ per l’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni, e si basa su un insieme complesso di ipotesi teoriche.
La simulazione prevede la realizzazione di una infrastruttura di tipo ‘Ftth/P2p’: vale a dire ‘fiber to the home’ (cioe’ la fibra fin dentro l’appartamento o l’ufficio) e un sistema di accesso punto-punto (P2P), in cui ogni utente ha la propria fibra dedicata, dalla centrale fino a casa. La copertura ipotizzata e’ del 50% della popolazione, con un tasso di adozione del 100% per i clienti business e dell’80% per quelli residenziali. Per una infrastruttura del genere, dice lo studio che ha coinvolto Bocconi e Politecnico di Milano, la Federico II di Napoli, le universita’ di Roma Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata e Luiss), Siena, il Politecnico di Torino e l’Imperial College di Londra, ci vuole appunto un investimento ‘superiore ai 13 miliardi di euro’.
Lo studio si sofferma anche sui canoni wholesale (vale a dire che gli operatori pagherebbero alla societa’ proprietaria della rete, sul cui assetto azionario la ricerca non si pronuncia) e profila due ipotesi: con una copertura al 50% il valore sarebbe di 17,49 euro al mese, con una copertura al 20% di 13,18 euro al mese. Per quanto riguarda i valori dell’Arpu minimo retail (ricavo medio mensile per cliente), con l’ipotesi 50% il valore sarebbe 29,77 euro al mese, con quella 20% 25,56 euro al mese.
Quanto all’impatto di un simile investimento sullo sviluppo economico del Paese, la ricerca afferma che con una spesa di 13,3 miliardi di euro l’effetto diretto sul pil ‘viene stimato in circa 17,4 miliardi di euro in 10 anni, con un impatto sull’occupazione stimato in 248.121 unita’ lavorative ed effetti indiretti sull’economia compresi in una forchetta che va da circa 50 a 420 miliardi di euro’.

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