Sangue artificiale come salvavita. Una prima a Melbourne

Per la prima volta un sostituto sintetico del sangue e’ stato utilizzato come salvavita. E’ accaduto in Australia, nell’Alfred Hospital di Melbourne. Il prodotto, derivato dal sangue bovino, e’ stato autorizzato per uso compassionevole in una trasfusione ad una testimone di Geova. L’intervento, senza il quale la donna sarebbe morta, risale allo scorso ottobre ed e’ descritto nell’ultimo numero del Medical Journal of Australia.
Si tratta, si rileva nell’articolo, del primo caso conosciuto in cui il sangue sintetico abbia permesso di ossigenare nuovamente il sangue e, con esso, il cuore e gli altri organi, nella vittima di un trauma.
La donna, Tamara Coakley (33 anni), era rimasta gravemente ferita in un incidente d’auto. Aveva perso molto sangue ed era pericolosamente vicina a un collasso cardiaco, ma in quanto testimone di Geova, non poteva ricevere trasfusioni di sangue. Le era permesso soltanto di accettare un sostituto.
Cosi’ i medici dell’Alfred Hospital, nel tentativo di salvare la vita della donna, hanno utilizzato 10 unita’ della sostanza chiamata HBOC-201, che trasporta l’ossigeno in modo simile a quanto l’emoglobina fa nel sangue. Basata su una molecola derivata dal sangue bovino, la sostanza e’ stata ottenuta d’urgenza per via aerea dagli Usa e, una volta somministrata alla donna, ha ripristinato il livello di ossigenazione nel sangue.
Per il direttore del Servizio Traumatologico dell’ospedale australiano, Mark Fitzgerald, si tratta di un passo importante nello sviluppo di un’alternativa fattibile per affrontare la scarsezza di riserve di sangue su scala mondiale.
A differenza del sangue donato, quello sintetico non richiede l’abbinamento del gruppo sanguigno e puo’ essere conservato senza refrigerazione fino a tre anni, rendendolo adatto all’uso in zone isolate o nei campi di battaglia, spiega Fitzgerald.
‘Vorremmo vedere prodotti di sangue sintetico disponibili in aree remote e presso le forze di difesa, quando non vi sono altre opzioni’, ha aggiunto, precisando tuttavia che prodotti di questo tipo si trovano ancora nella fase di sperimentazione e che dovranno ancora superare molti test prima di passare dalla fase di prototipo a quella di routine.

fonte aduc

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