USA – Trasmissione Hiv. Bloccata dagli antiretrovirali

Il trattamento con farmaci antiretrovirali potrebbe segnare una svolta nella lotta all’Aids. A riportarlo è il Wall Street Journal, che cita Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, l’istituto nazionale di allergie e malattie infettive: “questa scoperta dimostra in maniera convincente che una terapia tempestiva sulle persone infette può avere un impatto enorme nella riduzione della trasmissione dell’Hiv”.
Lo studio esamina coppie in cui un partner è affetto da Aids conclamato e l’altro è sano ed è stata registrata una netta diminuzione dei casi di contagio e i risultati sono stati talmente convincenti che si è deciso di diffonderli quattro anni prima della conclusione dello studio. Per capire l’entusiasmo dei ricercatori basta qualche numero. Le 1.763 coppie (il 97% delle quali è eterosessuale), provenienti da nove paesi degli Stati Uniti, sono state divise in due gruppi.
Nel primo gruppo il partner con Aids ha iniziato subito a prendere gli antiretrovirali. Nel secondo si è aspettato che la malattia avanzasse, come succede attualmente in molti stati. In questo secondo gruppo ci sono stati 27 casi di infezioni e tutti i contagi sono avvenuti prima dell’inizio della cura. Nel primo gruppo, invece, si è registrato solo un caso. In termini percentuali, significa che i pazienti che prendono antiretrovirali hanno il 96,3% di probabilità in meno di trasmettere il virus. In parole ancora più semplici, gli antiretrovirali riducono in maniera drastica la quantità di virus presente nel corpo e quindi la probabilità di contagio.
I ricercatori hanno anche offerto a tutti i partecipanti una consulenza sui modi per evitare la trasmissione dell’Hiv, oltre ad avere consegnato loro preservativi e altri metodi di protezione. Questo tipo di precauzioni nelle coppie continuano a essere fondamentali anche quando il partner infetto assume antiretrovirali. La cura ha mostrato un netto miglioramento anche riguardo ad altre patologie legate al virus, riducendo per esempio il rischio di contrarre un particolare tipo di tubercolosi.

fonte aduc

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