Intercettazioni, gli 11 emendamenti. Cambia il ddl ma nessuna novità interessante!

Fa riflettere che un governo di corrotti e corruttori sta “mettendo mano” alle intercettazioni. Ci stanno provando in tutti i modi, ma è ovvio che ci provino: loro hanno molto da nascondere!

Il disegno di legge sulle intercettazioni, sarà discusso lunedì al Senato ed ha subito alcuni cambiamenti, firmati ieri dai capigruppo di Pdl e Lega Nord, che sembrano alleggerire alcune restrizioni alla pubblicazioni delle notizie sulle inchieste. Ma come accade sempre con il governo Berlusconi, c’è il tranello dietro ogni mossa… infatti la nuova normativa, secondo le intenzioni dei “bravi” (ricordate Manzoni?), si applicherà anche ai procedimenti in corso.

Facciamo insieme un piccolissimo passo indietro. Il ddl sulle intercettazioni va ricordato che è stato approvato un anno fa alla Camera con il voto di fiducia, ed è restato fermo al Senato, fino allo scorso mese, grazie alle critiche mosse da più parti, tra le quali anche quelle del Quirinale.

Intercettateci tutti! Chi non ha nulla da nascondere può tranquillamente essere intercettato, solo i disonesti hanno timore delle intercettazioni e “casualmente” questo governo ha timore… e poi siamo franchi, al cittadino comune non frega proprio niente delle intercettazioni, anche perché non è un “problema” che sente, non gli riguarda e per un semplice motivo: se intercettassero ad esempio mia nonna scoprirebbero al massimo qualche ricetta segreta…

I “bravi” ribadiscono con questi ultimi emendamenti il principio che le intercettazioni agli atti delle indagini non possono essere mai divulgate prima della fine delle indagini preliminari, e quelle che non interessano le indagini devono essere distrutte e per agli altri atti di inchiesta è consentita la pubblicazione ma solo per riassunto.

Andiamo al diritto di cronaca, che questo ddl viola ampiamente. I “bravi” hanno apportato delle modifiche: La prima è che il divieto di registrare conversazioni all’insaputa dell’interlocutore non vale per i giornalisti, siano essi professionisti o pubblicisti. La seconda riguarda le sanzioni per gli editori che pubblicano atti giudiziari prima dell’udienza preliminare che sono state leggermente ridotte, ma rimangono comunque altissime.

Non siamo solo noi giornalisti ad essere colpiti dalla “mafiosità” di questo governo… anche la magistratura è ampiamente colpita, e la parte del provvedimento che regolamenta la richiesta e l’uso delle intercettazioni è di fatto più restrittiva rispetto alla normativa attuale. Dicono i “bravi”: “per armonizzare il principio dell’obbligatorietà dall’azione penale con il diritto alla riservatezza”, dico io: “andate a casa corrotti e corruttori”.
Tutta la nuova legge, secondo la cricca del governo, dovrà applicarsi anche ai procedimenti penali in corso. E’ stata poi modificata la parte che riguarda le intercettazioni con telecamera, che saranno regolamentate da un’apposita legge (?!?). Per il pm che sta ricercando un latitante non vale il limite di durata massima delle intercettazioni, così come è previsto dal ddl per i reati di mafia e terrorismo.

I magistrati hanno criticato duramente il provvedimento, perché renderebbe meno efficace il contrasto alla criminalità
Il fatto il ddl preveda regole diverse per le inchieste di mafia e terrorismo, per le quali sostanzialmente rimarrebbe in vigore la legge attuale, non soddisfa i magistrati.

Giuseppe Cascini, segretario dell’Anm, ha dichiarato: “Il limite massimo di durata delle intercettazioni vale per tutti i reati, tranne che per quelli della criminalità organizzata. Il che significa che anche le indagini sui reati normalmente compiuti dai mafiosi, usura, estorsione, riciclaggio, corruzione, incendi, minacce, persino gli omicidi non immediatamente riconducibili alla mafia, non potranno essere investigati con la stessa incisività”.

La “cricca dei bravi” non termina però con gli effetti speciali… nel pacchetto di emendamenti presentati ieri sera ce n’è uno in particolare che ha colpito la mia attenzione ed in pratica tale emendamento prevede l’esclusione dell’arresto in flagranza nei casi di pedofilia, quando si tratti di fatti di minore entità. Qui capite bene che siamo alla follia pura! In una nota il Pdl però fa sapere che si è trattato di “un errore materiale” e che anche in questo caso ci sarà un inasprimento delle pene… datemi del pazzo, ma io vedo, come dire la “mano divina”… cioè, mi spiego meglio… avete presente i recenti guai della Chiesa? E se fosse un favore che la “cricca dei bravi” fa alla “cricca della Chiesa”… tra “zozzoni” ci si intende…

Lunedì pomeriggio ci sarà la discussione generale e proseguirà martedì, per poi stopparsi per la festa del 2 giugno. Il voto finale non è certo che arrivi martedì, anche perché l’opposizione ha presentato oltre 200 emendamenti ed chiederà il ritorno del testo in commissione Giustizia per altri approfondimenti.

Cosa accadrà? Riuscirà la “cricca dei bravi” ancora una volta a proteggere i criminali e tentare di imbavagliare informazione e magistratura? Tempi sempre più difficili per l’Italia…

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