Trentenne extracomunitario si uccide in carcere

Un detenuto extracomunitario di 30 anni si è suicidato l’altra notte impiccandosi nella cella del carcere di Lecce dov’era recluso. Lo riferisce il vice segretario nazionale dell’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria (Osapp), Domenico Mastrulli.
Il giovane era stato arrestato per reati di droga e si è tolto la vita annodando le lenzuola del suo letto, legandole alle sbarre della stanza e infine lasciandosi sospendere dopo aver infilato il cappio artigianale al collo. A dare l’allarme sono stati i suoi compagni di cella, ma quando gli agenti di polizia penitenziaria sono intervenuti per il giovane non c’era più nulla da fare.
Secondo quanto riferito da Mastrulli, il detenuto nei giorni scorsi avrebbe manifestato insofferenza per il sovraffollamento in cella. “In media – ha detto Mastrulli, che nei giorni scorsi ha visitato il carcere di Lecce – in una cella sono ospitati 4-6 detenuti, in contrasto con le normative europee”. Attualmente nelle carceri pugliesi ci sono 4.400 detenuti, mentre l’organico di polizia penitenziaria è carente e gli agenti sono costretti a turni massacranti, secondo l’organizzazione sindacale. Per questi motivi l’Osapp annuncia che non parteciperà alla festa per il 193/o anniversario della polizia penitenziaria.

fonte aduc

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