Trapianti, il clamoroso caso del Veneto: esclusi i pazienti con disabilità intellettiva

E’ polemica su quello che, ormai, è diventato il ‘caso Veneto’ dopo che Nicola Panocchia e Maurizio Bossola, del servizio di emodialisi del policlinico Gemelli di Roma e Giacomo Vivanti, psicologo dell’Università della California, in un articolo pubblicato sull’American Journal of Transplantation hanno puntato l’indice contro una linea guida della Regione Veneto secondo la quale i disabili, e soprattutto quelli con un ritardo mentale, andrebbero esclusi dai trapianti di organo perchè il ritardo mentale sarebbe di fatto una ‘controindicazione’ a questa procedura. “Tali disposizioni – spiegano i medici nell’articolo – non trovano nessuna giustificazione di tipo etico, clinico o giuridico”. “Non c’è nessuna prova scientifica che giustifichi l’esclusione dal trapianto delle persone con disabilità intellettiva, tanto piú che il quoziente intellettivo, con cui si determina l’entità del ritardo mentale, non è uno strumento idoneo”.
I Radicali denunciano “con sgomento e preoccupazione” l`esistenza di questa delibera della regione Veneto, adottata già da oltre un anno, spiegando che la delibera parla di “controindicazioni assolute al trapianto d`organo” in caso di danni cerebrali irreversibili e ritardo mentale con quoziente intellettivo inferiore al 50%” e di “controindicazioni relative”, nel caso in cui questo ritardo mentale registri un quoziente intellettivo inferiore a 70%. “E’ una delibera aberrante”, dicono, chiedendo con una interrogazione urgente al Governo “di intervenire e operare per, da una parte verificare gli effetti concreti di questa delibera, e dall`altra di ottenerne l`annullamento”.
I Radicali annunciano che faranno ricorso “a tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione perché i diritti dei disabili non siano cosí brutalmente e volgarmente calpestati; perché escludere le persone che vengono qualificate come ritardati mentali dalla possibilità di trapianti, sostenendo che non si puó migliorare la qualità della loro vita, contraddice il piú elementare senso di ‘pietas’ umana, rivelatrice di una mentalità violenta con cui non vogliamo aver nulla a che spartire e che contrasteremo con ogni mezzo a disposizione”.

fonte aduc

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