Magda Goebbels

Johanna Maria Magdalena “Magda” Goebbels è stata la moglie del ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels. Fu un eminente membro del Partito Nazionalsocialista e ardente sostenitrice della politica di Adolf Hitler.

Magda nasce a Berlino nel 1901, figlia della ventitreenne Auguste Behrend e dell’ingegner Oskar Rietschel, che la riconosce anche se la coppia non è ancora unita in matrimonio; i genitori si sposano successivamente nel corso dello stesso anno, ma finiscono per divorziare nel 1904. Secondo alcune fonti, tra cui Hans-Otto Meissner (figlio di Otto Meissner) il matrimonio avrebbe invece avuto luogo prima della nascita di Magda, che quindi sarebbe una figlia legittima, ma non ci sono prove conclusive a riguardo.

Quando Magda ha cinque anni la madre la manda a vivere con il padre a Colonia. Rietschel la porta quindi a Bruxelles, dove la iscrive nella scuola annessa ad un convento di Orsoline a Vilvoorde. Al convento si ricordano di lei come di “una ragazzina attiva ed intelligente“.

La madre di Magda sposa in seconde nozze un industriale ebreo di nome Richard Friedländer, che si suppone sia poi morto in un campo di concentramento, e si trasferisce con lui a Bruxelles nel 1908. Restano a Bruxelles fino allo scoppio della prima guerra mondiale, quando tutti i tedeschi sono costretti a fuggire dal Belgio per evitare rappresaglie da parte dei Belgi dopo l’invasione tedesca del paese.

Si trasferiscono a Berlino dove Magda frequenta il liceo Kolmorgen. Auguste Behrend nel 1914 divorzia anche da Friedländer, che è in difficoltà economiche.

In quel periodo Magda diventa amica di un’altra rifugiata dal Belgio, Lisa Arlosoroff. Si ritiene comunemente che più tardi abbia avuto una relazione con il fratello di Lisa, Haim Arlosoroff, che sarebbe diventato un importante esponente del movimento sionista e che morirà assassinato in Palestina nel 1933.

Nel 1919 Magda viene ammessa al prestigioso Collegio femminile Holzhausen, nei pressi di Goslar.

A diciassette anni, mentre sta tornando a scuola in treno, Magda incontra Günther Quandt, un ricco industriale tedesco che ha il doppio dei suoi anni, le cui attività in seguito finiranno per svilupparsi fino a comprendere tra le altre cose la fabbrica di batterie VARTA. Possiede anche importanti partecipazioni nella BMW e nella Daimler-Benz. Si dice che Quandt, uomo non particolarmente avvenente, corteggi Magda a scuola fingendosi un amico di famiglia e vinca le sue resistenze con la sua gentilezza e con gesti di grande cavalleria. Le chiede di riprendere il cognome Rietschel (aveva portato per molti anni il cognome della madre e del patrigno, Friedländer) e la spinge a convertirsi dal cattolicesimo poco convinto di Rietschel al protestantesimo. Magda e Quandt si sposano il 4 gennaio 1921 e il 1° novembre di quell’anno nasce loro il figlio Harald: Harald sarà l’unico dei figli a sopravvivere alla guerra.

Magda ben presto inizia a vivere il matrimonio con frustrazione perché Quandt le dedica poco tempo e, quando ha ventitré anni, inizia a sentirsi attratta dal suo diciottenne figliastro Helmut Quandt. Il ragazzo però nel 1927 muore per le complicazioni di un’appendicite. Lei e il marito allora partono per un giro in automobile di sei mesi degli Stati Uniti, dove attira l’attenzione di un nipote del presidente Herbert Hoover. In seguito, dopo il divorzio da Quandt lui viene a cercarla dall’America per chiederle di sposarlo, un episodio che termina con un incidente automobilistico in cui Magda si fa seriamente male.

Quandt, insospettito dal comportamento della moglie, assume degli investigatori privati e divorzia da Magda nel 1929, ma finisce per dimostrarsi comunque generoso nell’accordo che sancisce la separazione.

Giovane, bionda, attraente e senza bisogno di lavorare per mantenersi, su consiglio di un’amica Magda partecipa ad un incontro del partito nazionalsocialista, dove resta colpita da uno degli oratori, il dottor Joseph Goebbels, allora Gauleiter di Berlino. L’1 settembre 1930 si iscrive al partito e lavora come volontaria, anche se non era mai stata politicamente impegnata. Dalla sezione locale Magda si trasferisce al quartier generale del partito e per un breve periodo diventa la segretaria di Hans Meinshausen, il vice di Goebbels, prima di essere invitata ad occuparsi degli archivi personali di Goebbels.

Otto Wagener sostiene che Magda incontri Adolf Hitler e ne sia attratta, ricambiata, e che il suo matrimonio con Goebbels sia in realtà una specie di copertura. Dal momento che Hitler non intendeva sposarsi, è stato suggerito che, come moglie di uno degli ufficiali nazisti più in vista e di rango più elevato, avrebbe potuto in pratica presentarsi come prima donna del Terzo Reich. Le conoscenze importanti di Magda e la sua appartenenza all’alta società potrebbero aver contribuito a spingere anche Goebbels verso questa scelta.

Meissner, al contrario, non accetta queste ipotesi, e afferma invece che Hitler (anche se senza dubbio rimane colpito da Magda) è solo un amico eccezionalmente intimo ma in senso platonico della coppia nei primi anni del loro rapporto, un amico capace di presentarsi spesso a casa loro a tarda notte e di sedersi con la piccola Helga sulle ginocchia mentre chiacchierano. Lo studioso sostiene anche che, dopo un fallito tentativo di avvelenarlo avvenuto al Kaiserhof Hotel di Berlino nel gennaio del 1933, Hitler chiede a Magda di preparagli lei stessa i pasti.

Magda sposa Goebbels il 19 dicembre 1931, nella tenuta di Günther Quandt nel Meclemburgo: Hitler è il testimone di nozze.

I Goebbels hanno sei figli:

  • Helga Susanne
  • Hildegard “Hilde” Traudel
  • Helmut Christian
  • Holdine “Holde” Kathrin
  • Hedwig “Hedda” Johanna
  • Heidrun “Heide” Elisabeth

Durante il suo matrimonio con Magda, Goebbels ha numerose relazioni con altre donne. Una delle più note è quella con la popolare attrice ceca Lída Baarová. Si innamora della Baarová così intensamente da prendere in seria considerazione l’idea di sposarla. Magda chiede a Hitler di concederle il divorzio, ma alla fine l’attrice viene allontanata, mentre Goebbels cade per un certo periodo di tempo in disgrazia, tanto che sta per essere inviato in Giappone come ambasciatore. Si dice che anche Magda abbia nel frattempo altre storie d’amore, tra cui una con il vice di Goebbels Karl Hanke.

Sia Magda che Goebbels ottengono vantaggi personali per la loro posizione sociale grazie al loro rapporto con Hitler. Joseph (come ministro della propaganda) e lei rimangono fedeli a Hitler e lo sostengono pubblicamente. In privato invece Magda esprime talvolta dubbi, specialmente dopo che la guerra inizia ad andare male sul fronte orientale. Il 9 novembre 1942, durante un incontro con alcuni amici per ascoltare insieme un discorso di Hitler, spegne la radio ed esclama “Mio Dio, che ammasso di sciocchezze!” Testimoni raccontano che nel 1944 dice di Hitler: “Non ascolta più le voci della ragione. Gli unici a cui crede sono quelli che gli dicono quello che vuole sentire!“.

Non ci sono prove del fatto che Magda intervenga per cercare di salvare il suo patrigno dall’olocausto. Anche se il suo destino non è mai stato accertato è opinione diffusa che sia morto in uno dei campi, forse sotto il nome errato di Max Friedlander, un uomo che si sa essere perito a Sachsenhausen. Anche la supplica che le giunge da parte di un compagno di scuola ebreo a nome di sua figlia sembra essere caduta nel vuoto. Interrogata sull’antisemitismo del marito risponde: “Il Führer vuole così, e Joseph deve obbedire“.

All’inizio della guerra Magda partecipa con entusiasmo alla macchina propagandistica organizzata dal marito. Per incarico ufficiale intrattiene le mogli dei capi di stato stranieri in visita, porta sostegno alle truppe e conforto alla vedove di guerra.

Il suo primo figlio, Harald Quandt, diventa pilota della Luftwaffe e va a combattere al fronte mentre, a casa, Magda si sforza di tenere viva la sua immagine di madre patriottica addestrandosi come infermiera della Croce Rossa e lavorando per la fabbrica di componenti elettronici Telefunken. Insiste a voler recarsi al lavoro in bus, come le sue compagne di fabbrica.

Verso la fine della guerra inizia a soffrire di nevralgia del trigemino. Si tratta di una malattia che colpisce un nervo facciale e che, anche se non particolarmente pericolosa, si sa che è in grado di provocare dolori più intensi di qualunque altra ed è notoriamente difficile da curare. La malattia spesso la costringe immobilizzata a letto e la porta a vari ricoveri in ospedale verso la fine del 1944.

Verso la fine di aprile 1945 l’Armata Rossa entra a Berlino e la famiglia Goebbels si rifugia nel Führerbunker, sotto la Cancelleria del Reich. Una delle stanza che occupano è stata da poco abbandonata dal medico personale di Hitler Theodor Morell. L’unico bagno per lavarsi è quello di Hitler, che lo mette volentieri a disposizione di Magda e dei bambini. Nel frattempo a Berlino si diffonde la notizia che le truppe sovietiche nella loro avanzata si abbandonano a stupri e saccheggi. Hitler e sua moglie Eva Braun si suicidano nel pomeriggio del 30 aprile.

Due giorni dopo Magda scrive una lettera d’addio a suo figlio Harald Quandt, che è prigioniero di guerra in un campo in Nordafrica. Questa lettera è l’unica scritta di suo pugno che ci resta.

« Mio figlio adorato! Siamo nel Führerbunker già da sei giorni – papà, i tuoi sei fratellini e sorelline ed io – nell’intento di dare alle nostre vite nazionalsocialiste l’unica possibile onorevole conclusione… sappi che sono rimasta qui contro la volontà di papà, e che anche domenica scorsa il Führer voleva aiutarmi ad andarmene. Tu conosci tua madre – abbiamo lo stesso sangue – non ho avuto alcuna esitazione. Il nostro glorioso ideale è andato in rovina e con esso tutto ciò che di bello e meraviglioso ho conosciuto nella mia vita. Il mondo che verrà dopo il Führer e il nazionalsocialismo non è più degno di essere vissuto e quindi porterò i bambini con me, perché sono troppo buoni per la vita che li attenderebbe, e un Dio misericordioso mi capirà quando darò loro la salvezza… I bambini sono meravigliosi… mai una parola per lamentarsi o una lacrima. Le bombe scuotono il bunker. I bambini più grandi proteggono quelli più piccoli, la loro presenza è una benedizione e riescono a far sorridere il Führer di tanto in tanto. Possa Dio aiutarmi a trovare la forza di superare la prova finale e più difficile. Ci resta un solo obiettivo: la lealtà verso il Führer anche nella morte. Harald, mio caro figlio – voglio trasmetterti quello che ho imparato nella vita: sii leale! Leale verso te stesso, leale verso le persone e leale verso il tuo paese… Sii orgoglioso di noi e cerca di tenerci tra i ricordi più cari… »
(Magda Goebbels)

Nelle ultime volontà e nel testamento di Goebbels, dettati alla segretaria di Hitler Traudl Junge, c’è scritto che Magda e i bambini lo sostengono nel suo rifiuto di lasciare Berlino e nella decisione di morire nel bunker. Poco dopo spiega questa affermazione dicendo che i bambini avrebbero approvato la decisione di suicidarsi se fossero stati abbastanza grandi da parlare per sé.

Il giorno seguente, 1° maggio 1945, i sei figli di Goebbels vengono storditi con la morfina e uccisi con delle capsule di cianuro spezzate nelle loro bocche. I racconti sul ruolo che Magda Goebbels ha nell’uccisione dei figli differiscono tra loro. Alcuni sostengono che sia stato il medico delle SS Ludwig Stumpfegger a rompere le capsule in bocca ai bambini, ma non essendo sopravvissuto alcun testimone diretto è impossibile ricostruire la vicenda con precisione. O’Donnell crede che anche se Stumpfegger fu probabilmente coinvolto al momento di drogare i bambini, fu Magda stessa ad ucciderli; suggerisce che le testimonianze abbiano addossato la responsabilità materiale della morte dei bambini a Stumpfegger perché era un obiettivo comodo, dato che scomparve (e morì, si seppe in seguito) il giorno successivo. Inoltre, come osserva O’Donnell, Stumpfegger potrebbe essere stato troppo ubriaco al momento della morte dei bambini per aver giocato un ruolo decisivo.

Meissner sostiene che Stumpfegger rifiutò di prendere in alcun modo parte alla morte dei bambini e che invece apparve un misterioso “medico di campagna proveniente dalla regione orientale occupata dal nemico” che “svolse il terribile compito“.

Sembra che Magda avesse considerato l’idea di uccidere i figli e ne avesse parlato con almeno un mese d’anticipo. Rifiutò anche varie offerte da parte di altre persone, come Albert Speer, di far uscire di nascosto i bambini da Berlino. Ci sono prove, sotto forma di ecchimosi e contusioni, del fatto che la figlia maggiore, la dodicenne Helga, si sia svegliata ed abbia lottato prima di essere uccisa. I corpi dei bambini, in vestaglia da notte, con dei nastrini tra i capelli delle bimbe, furono trovati nei letti a castello in cui furono uccisi quando le truppe sovietiche entrarono nel bunker il giorno seguente.

Dopo la morte dei figli Magda e Joseph Goebbels risalirono nel giardino sotto i bombardamenti, evitando così che qualcuno dovesse portare fuori i loro corpi. Secondo alcuni racconti lei tremava in maniera incontrollabile. I dettagli del suicidio non sono certi. In seguito un ufficiale delle SS disse che presero del cianuro e che poi un soldato delle SS sparò loro. Una testimonianza iniziale disse che furono falciati da colpi di mitragliatrice su loro richiesta. Secondo un altro racconto Joseph sparò a Magda e quindi a se stesso. Quest’ultima è la tesi presentata dal film La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler. I loro corpi furono cosparsi di benzina, parzialmente bruciati e lasciati insepolti. I corpi anneriti furono trovati nel pomeriggio del 2 maggio 1945 dalle truppe russe e venne anche resa pubblica una foto del volto semi carbonizzato di Goebbel. I loro resti e quelli dei bambini vennero poi sepolti dai russi in un luogo segreto e, nell’aprile 1970 furono definitivamente bruciati e le loro ceneri sparse nel fiume Elba.

tratto da wikipedia

L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille). La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.