Stefano Cucchi, presto scuola sociale a lui dedicata. Presentato fumetto-denuncia

‘Dando seguito al voto unanime del consiglio provinciale, dedicheremo la ‘Scuola del sociale’, un prestigioso ed autorevole istituto sulla Via Cassia, alla memoria di Stefano Cucchi’. Lo ha annunciato l’assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione professionale, Massimiliano Smeriglio, a margine della presentazione del fumetto ‘Non mi uccise la morte’, dedicato al ragazzo morto.
Nel corso dell’evento, che si svolge alla ‘Casetta rossa’ della Garbatella, coordinato dal consigliere provinciale di Sel, Gianluca Peciola, Smeriglio ha aggiunto: ‘La ‘Scuola del sociale’, presieduta da Giulio Marcon, uno dei massimi esperti di economia sociale, ci e’ sembrato il luogo piu’ adatto per onorare la memoria di Cucchi, perche’ qui si formano operatori sociali, sanitari, del volontariato e di tutto il terzo settore.
Concorderemo l’inaugurazione della targa con i familiari e i consiglieri provinciali, comunque avverra’ entro 20 giorni’.
Soddisfatto il consigliere Peciola, primo firmatario della mozione per l’intitolazione di un istituto di formazione professionale a Stefano Cucchi: ‘E’ importante che l’assessore Smeriglio abbia attuato le indicazioni della mozione, intestandogli la ‘Scuola del sociale’ in cui si formano operatori del settore. Aspettiamo ancora la verita’ su Cucchi, perche’ quella giudiziaria non ci pare aver fatto luce sulla catena di responsabilita’ istituzionali che hanno portato alla sua tragica morte’.

‘NON MI UCCISE LA MORTE’,PRESENTATO FUMETTO-DENUNCIA – Un fumetto triste, di denuncia. Una storia vera. Il volto di un ragazzo entrato vivo in una prigione e uscito morto da un ospedale. E’ tutto questo ‘Non mi uccise la morte, storia di Stefano Cucchi’, la graphic novel nata dalla penna di Luca Moretti e Toni Bruno ed edita da Castelvecchi.
Il libro e’ stato presentato ieri sera nello spazio socio-culturale di Roma Casetta Rossa dal consigliere provinciale Gianluca Peciola (Sel), alla presenza degli autori, del padre di Stefano, Giovanni Cucchi, e dei dj che proprio oggi hanno portato la ‘discoteca’ nel carcere femminile di Rebibbia.
Le tavole, in bianco e nero, raccontano l’arresto di Cucchi e il suo calvario dal carcere all’ospedale Sandro Pertini dove e’ morto alle 06.45 dello scorso 22 ottobre. Parallelamente raffigurano il dramma vissuto dalla sua famiglia, dei suoi genitori ‘che non si sono arresi’ e hanno denunciato questa storia che ha scosso l’opinione pubblica.
Con in sottofondo la musica di Fabrizio De Andre’ il disegnatore Toni Bruno ha spiegato ‘Il fumetto ha sempre avuto il compito di dare delle informazioni che il popolo non poteva prendere altrove. Questo e’ anche il nostro caso’. ‘Oggi e’ stata una giornata importante per Roma, dedicata ai diritti dei detenuti questo pomeriggio le donne di Rebibbia hanno potuto danzare grazie all’inziativa ‘Due ore d’aria’, ora presentiamo il libro su Cucchi. Lo facciamo per chiedere verita’: affinche’ le responsabilita’ istituzionali vengano a galla e le carceri non siano mai piu’ luoghi di morte’.

fonte aduc

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