L’Italia dei razzisti: immigrato regolare perde lavoro e Comune leghista nega residenza

Niente residenza perché extracomunitario e troppo povero. A Palosco, in provincia di Bergamo, l’amministrazione comunale leghista ha negato la residenza a un cittadino pachistano di 28 anni, in base all’ordinanza del sindaco Massimo Pinetti secondo cui un immigrato extracomunitario, per poter far domanda di residenza, deve avere dichiarato un reddito di almeno 5.000 euro. Mentre Ashraf Tahir, pachistano regolare, ha perso il lavoro e quindi non è riuscito a raggiungere quella cifra. Non può quindi risiedere nella casa di Palosco che aveva preparato quando ancora aveva un lavoro, e ha dovuto chiedere ospitalità a un amico. Della vicenda si sta occupando la Fiom-Cgil, il cui segretario Mirco Rota giudica “illegittima” e “discriminatoria” l’ordinanza del sindaco, con il quale avrà un colloquio lunedì prossimo. Rota si richiamerà alla legge 286/1998, in base alla quale un immigrato extracomunitario con regolare permesso di soggiorno non deve sottostare a vincoli di reddito per quanto riguarda le iscrizioni anagrafiche sul territorio italiano.

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