Condannato perchè negro? Una sentenza che sta facendo discutere in Spagna

Un cittadino del Mali e uno del Ghana con altre due persone stavano passando per un strada di Madrid il 6 ottobre 2009. I quattro erano negri. Cinque agenti di polizia erano in zona per investigare su un traffico di droghe che non aveva nessuna relazione con l’immigrazione. Quando gli agenti hanno visto i quattro hanno chiesto loro i documenti e, secondo la versione dei poliziotti, il gruppo mostrava segni di nervosismo. Nervosismo che e’ stato chiarito durante il processo, in quanto i poliziotti non erano in divisa.
Keita, il cittadino del Mali’ -come dicono i poliziotti- tiro’ addosso ad un agente un pacchetto di 15 biglietti da 50 euro che poi risultarono essere falsi. Gli altri tre proseguirono. Un poliziotto blocco il ghanese Nana e gli scopri’ addosso varie banconote che, poi, risultarono essere vere tranne una.
Keita e Nana sono stati condannati, lo scorso 10 maggio per il possesso di banconote false. Keita, immigrato irregolare, a tre anni e sei mesi e una multa di 3.000 euro. Nana, con permesso di soggiorno, a due anni e una multa di 200 euro. I giudici erano Angel Hurtado, Enrique Lopez (candidato del partito popolare alla Corte Costituzionale ma poi rifiutato dal Senato) e Jose’ Ricardo de Prada. Quest’ultimo ha dissentito dalla sentenza per la condanna di Nana (a cui fu trovato un solo biglietto falso) e fa sapere che oltre “al punto comune del colore della pelle”, “non c’e’ niente che possa esser servito a concludere” che gli accusati fossero “un gruppo organizzato di delinquenti”, “ne’ che il denaro falso posseduto da uno di loro fosse in realta’ di tutto il gruppo”, come invece dice la sentenza.
De Prada segnala che la quantita’ di biglietti che aveva Keita (50) permette di asserire “che li possedeva per spacciarli”, ma non e’ cosi’ per l’unico biglietto falso di Nana. Inoltre non e’ stata addotta nessun’altra prova a dimostrazione che i due, insieme o da soli, avessero ricevuto denaro per lo spaccio di monete false in zona. Per cui, secondo il giudice De Prada, l’intervento della polizia e’ da qualificare come “confuso”. Per questo De Prada ha chiesto l’assoluzione dei due per mancanza di prove. Nana, intanto, ha fatto ricorso al Tribunal Supremo.

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