Stato vegetativo, ordini dei medici: non è esclusa presenza minima di coscienza

Gli Ordini dei medici di 14 province – Bologna, Catania, Ferrara, Latina, Lodi, Lucca, Messina, Milano, Palermo, Pavia, Potenza, Rimini, Roma e Trieste – hanno costituito un Gruppo di studio per approfondire le conoscenze sullo stato di coscienza variamente rilevabile nelle persone in stato vegetativo.
Ne fanno parte medici neurologi, neurochirurghi, rianimatori e riabilitatori appartenti a strutture sanitarie di sette regioni: Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana. Allo stato attuale delle conoscenze – si legge in una nota sottoscritta dagli ordini dei medici delle 14 province coinvolti – si ritiene che non possa essere esclusa la presenza di elementi di coscienza nei pazienti in stato vegetativo, ma che il loro livello e qualita’ possano variare da persona a persona in funzione anche del contesto ambientale. “Sebbene in caso di recupero tardivo puo’ essere verificato un livello percettivo compromesso, non puo’ essere escluso in assoluto – si legge ancora nella nota – un miglioramento successivo delle funzioni cognitive, anche a distanza di molti anni dall’evento, per l’intervento di processi rigenerativi e di riorganizzazione plastica delle strutture cerebrali”. Il Gruppo di lavoro dei 14 Ordini ritiene inoltro opportuno raccomandare che in futuro, in pazienti selezionati, gli studi sulla riabilitazione dello stato vegetativo e/o di minima coscienza possano essere effettuati utilizzando anche i risultati della risonanza magnetica funzionale cerebrale come guida per la pianificazione degli interventi.
I risultati dei lavori del Gruppo di studio saranno valutati dal Coordinamento degli Ordini dei medici interessati per il posibile impatto sul Codice di Deontologia Medica.

fonte aduc

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