Ibm, Google, Bt, Morgan Stanley e Cisco Systems le aziende preferite da gay, lesbiche e trans

Sono Ibm, Google, BT Group, Morgan Stanley e Cisco Systems le cinque aziende piu’ “lgbt friendly” del mondo, cioe’ amiche del mondo gay, lesbico e transessuale.

Almeno secondo l’Equality Index, la speciale classifica stilata dall’International Gay and Lesbian Chamber of Commerce (Iglcc, Camera di Commercio Gay e Lesbica Internazionale). Di queste, tre si erano classificate tra le prime cinque anche nel 2009, mentre sia Google che Morgan Stanley partecipano per la prima volta all’Equality Index.
La classifica e’ stata resa nota oggi ad Amsterdam.
L’Equality Index misura le performance di società multinazionali in relazione alle tematiche della diversità e dell’inclusione, concentrandosi specificamente sulle comunità di lesbiche, gay, bisessuali e transgender nei paesi in cui operano. Funge da indicatore della leadership in materia di diversità assunta dalle compagnie multinazionali nelle comunità locali in cui sono presenti.
Secondo Pascal L‚pine, presidente fondatore e segretario generale dell’Iglcc, quest’anno le iscrizioni all’Equality Index sono piú che raddoppiate rispetto al debutto nel 2009: 25 compagnie internazionali, con cifre di vendita complessive pari a oltre 1 miliardo di dollari e con un organico totale di oltre 2,2 milioni di persone in 220 paesi, hanno partecipato all’indagine.
La realizzazione dell’Equality Index è stata resa possibile grazie al lavoro di un comitato internazionale composto da gay, lesbiche e transgender che vivono e lavorano in nove paesi diversi in Europa e nell’America del Nord. “Purtroppo nessuna azienda italiana ha partecipato quest’anno all’Equality Index – ha detto Angelo Caltagirone, presidente di Egma, l’associazione europea di manager gay e lesbiche e membro del comitato organizzativo dell’Index – ma non va dimenticato che praticamente tutte le aziende partecipanti hanno sedi in Italia, presso le quali lavorano oltre 100.000 persone”.
L’indice verra’ presentato a Milano venerdi’ 18 giugno.
fonte aduc
L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille). La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.