Un IPCC per la biodiversità

Monitorare le specie animali e vegetali minacciate dalla distruzione degli habitat, come le foreste, e daii cambiamenti climatici. È questo l’obiettivo dei paesi riunitisi in Corea del Sud per costituire un nuovo organismo internazionale sul modello dell’IPCC, il gruppo scientifico intergovernativo che monitora i cambiamenti climatici. L’incontro, che è svolto a Busan, è stato organizzato per contrastare l’accelerazione nel processo di estinzione di piante e animali.

85 paesi hanno così dato vita all’Intergovernmental Science Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES). La distruzione di risorse e habitat naturali è infatti strettamente legata alla scomparsa di servizi ecologici indispensabili per gli esseri umani: come la regolamentazione del microclima, la fertilità dei suoli, fo la ricchezza genetica vegetale che assicura nuovi positivi sviluppi nella ricerca in campo medico. Il documento finale contiene un set di raccomandazioni e di suggerimenti per l’azione.

“Se fosse preso in considerazione nei processi decisionali l’effettivo valore dei servizi forniti dagli ecosistemi – economico, sociale e spirituale – foreste, coralli e zone umide si troverebbero in uno stato molto diverso”, hanno dichiarato al quotidiano Guardian il segretario dell’ecologia francese Chantal Jouanno e la vice presidente del World Resources Institute Janet Ranganathan. La questione chiave per le Nazioni che si riuniscono in Sud Corea è assicurare la partecipazione intergovernativa e valutare in termini economici e decisionali la perdita di habitat del pianeta. Il futuro della vita naturale e lo stato di salute e benessere dell’umanità sono infatti interconnessi.

Il nuovo “IPCC per la biodiversità” ha il compito di fornire regolarmente informazioni e dossier indipendenti sullo stato della biodiversità a livello locale e globale. Tenendo in considerazione le valutazioni del gruppo di lavoro IPCC sui cambiamenti climatici, la nuova struttura fornirà previsioni e indicazioni su come affrontare il problema di una possibile estinzione di massa.

L’organo internazionale ha il nome provvisorio di IPBES, Piattaforma intergovernativa sui servizi degli ecosistemi e della biodiversità. Questo è il primo incontro ufficiale dei 97 governi e delle 50 organizzazioni che al momento lo compongono. L’evento che si sta svolgendo a Busan è stato promosso da Francia e Giappone come capofila di numerosi governi che hanno deciso di sponsorizzare l’iniziativa. Diverse le questioni in agenda, tra le quali l’indipendenza rispetto ad altri organismi internazionali, o la possibilità di condurre ricerche dirette, fino alle nazioni che parteciperanno in futuro e come verranno stanziati i fondi.

“I toni del dialogo sono incoraggianti, ma c’è ancora molto lavoro da fare per trovare un accordo su questioni molto importanti entro la fine della settimana”. ha dichiarato Bob Watson, lo scienziato nominato vice presidente di IPBES. La struttura servirà anche facilitare lo scambio di informazioni e la collaborazione tra gruppi di ricerca nei diversi settori legati ai cambiamenti climatici. L’obiettivo è delineare una sorta di “barometro della vita” del nostro pianeta che possa tenere sotto osservazione centinaia di migliaia di specie conosciute, così da poter assicurare un futuro alle risorse naturali terrestri.

Fonte: http://www.salvaleforeste.it

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