Bersani, lo scandalo Monte dei Paschi, i candidati in “odor di mafia” e la famiglia Aleotti

non so nullaPoverino Bersani, lui sa nulla di nulla… è un “bimbino innocente e candido” in un mondo sporco e cattivo.

La banca Monte dei Paschi di Siena è controllata dalla Fondazione Mps, la quale è formata da 16 consiglieri, 13 dei quali sono nominati dal Comune e della Provincia di Siena, che come tutti sanno da anni sono governati da amministrazioni di centrosinistra, quindi come fa a dichiarare Bersani che il PD è escluso da qualsiasi coinvolgimento?

Noi italiani per i politici siamo dei coglioni da poter raggirare come meglio credono?

“La vicenda Monte dei Paschi di Siena è l’emblema del corto circuito della politica ingorda. E’ l’etica, oggi come non mai, il principio da ricercare a ogni costo””. Questo è quanto ha dichiarato, Antonio Borghesi, presidente dei deputati Idv e candidato nella lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, il quale ha aggiunto: ““Può, mi chiedo, un partito che si candida a governare il Paese, negare il proprio coinvolgimento dal momento che riceveva finanziamenti ancorché legittimi e dichiarati da Mussari per 683.500 euro?””.

Bersani continua a non sapere nulla, perché le banche fanno le banche e lui fa un altro mestiere! Quale mestiere fa Bersani, cioè un mestiere è qualcosa che serve alla società ed in quale modo il mestiere di Bersani è servito alla nostra società, alla nostra Italia? Bersani, lei che non sa nulla e vive in un altro mondo nel quale le informazioni non le arrivano, saprebbe spiegarci il suo mestiere nei dettagli?

Interessante Bersani, l’uomo all’oscuro di ciò che accade nel suo partito. Molto interessante. Molto probabilmente Bersani non sa, perché lui non sa nulla, ma proprio nulla,  che in Campania è stata candidata al Senato la brava giornalista antimafia Rosaria Capacchione, però leggendo le liste per la Camera nella stessa circoscrizione, c’è una candidatura che lascia perplessi, infatti il Pd ha candidato Massimo Paolucci, ex commissario per la gestione dei rifiuti, accusato proprio dalla Capacchione di aver dato vita ad una vera e propria trattativa con imprenditori in “odor di mafia” in merito alla  gestione dei rifiuti. Se provate a chiedere a Bersani, lui molto probabilmente vi risponderà che fa un altro mestiere e non sa nulla!

Continuare su Bersani non ha senso, lui non sa nulla! Andiamo invece agli azionisti del Mps: Axa detiene il 3,2%, la Fondazione Mps possiede il 34,9%, la famiglia Aleotti il 4% (proprietaria della A. Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite S.r.l.), Unicoop Firenze il 2,7% e JpMorgan il 2,5 per cento.

Per cercare di capire un po’ gli azionisti, è corretto fare un viaggio nel passato e ricordare chi è la famiglia Aleotti.

Il 14 febbraio 1994, l’allora amministratore unico del gruppo Menarini, Alberto Aleotti viene arrestato nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria perchè, secondo gli inquirenti ha versato al direttore generale del Servizio Farmaceutico Nazionale Duilio Poggiolini (sempre lui) la somma di 800 milioni di lire al fine di favorire le pratiche di commercializzazione di prodotti farmaceutici della sua azienda. Aleotti ottenne il patteggiamento in merito all’accusa di corruzione.

Nel 2003 la casa farmaceutica Menarini viene multata per 30,5 milioni di euro da parte dell’Antitrust per aver realizzato un “cartello” (ovvero un accordo tacito con altre case farmaceutice) sui prezzi dei test per la rilevazione del diabete a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Nel 2010 la Menarini è coinvolta in un altro scandolo, perché fu accertata, dalle autorità giudiziarie, la presenza in Liechtenstein di 476 milioni di euro, che erano in pratica fondi neri dovuti ad evasione fiscale. Questi fonti erano di proprietà di Alberto Aleotti.

Il 25 ottobre 2010 la Procura di Firenze ottiene un sequestro di denaro e beni per oltre un miliardo di euro di proprietà della Menarini nell’ambito di un’inchiesta sui vertici dell’azienda finalizzata ad accertare i reati di associazione a delinquere, riciclaggio, truffa aggravata e violazioni fiscali relative al periodo 2004/2009. L’Agenzia delle entrate chiese ad Alberto Aleotti circa 3 miliardi di euro. Fu inoltre contestata l’importazione illecita dalla Cina di principi farmacologici attivi. I principi attivi in questione erano Pravastatina, Fosinopril, Prolina, Captopril, Aztreonam, Omeprazolo, Cefixime e Miocamicina.

Nell’inchiesta fu coinvolto anche il Senatore Cesare Cursi, che in quel periodo era sottosegretario alla salute. Cursi fu indiziato del reato di corruzione per aver favorito il gruppo farmaceutico in cambio di un lavoro editoriale per la casa editrice della moglie.

A novembre del 2011, su ordine del Gip del Tribunale di Firenze, il nucleo dei Carabinieri del Nas di Firenze procede al sequestro preventivo di oltre 1 miliardo di euro a carico di Sergio Aleotti, in qualità di amministratore unico del gruppo Menarini, nell’ambito di un’indagine relativa a reati di truffa e riciclaggio. Il denaro sequestrato sarebbe denaro rientrato illecitamente in Italia a seguito dello scudo fiscale.
La procura notificò in tutto 14 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, tra le persone che hanno ricevuto gli avvisi c’erano Alberto Aleotti ed i figli Lucia e Giovanni.

La vicenda del Monte dei Paschi, è chiaramente politica e parte da lontano, a mio avviso fu determinante l’acquisto nel 2007 dell’Antonveneta, che chiaramente era una manovra per “spostare” capitali. La Fondazione Mps, è innegabile che sia un ente politicamente potente, che negli anni in maniera poco chiara ha reinvestito i dividenti in progetti sociali e culturali.  E’ da ricordare che la Fondazione Mps possiede anche la collezione d’arte che ha sede nella città a Palzzo Salimbeni. Una collezione dal valore inestimabile. Tra il 1996 e il 2010, la Fondazione Mps ha speso quasi 2 miliardi di euro, per finanziare una struttura biotech per la costruzione di strade per l’addestramento di cavalli per la corsa del Palio. Capite quanti soldi circolavano?

La banca Monte dei Paschi ha 31 mila dipendenti e sei milioni di clienti. Un vecchio detto a Siena dice che la città che ha 60mila residenti, i quali sono divisi in tre categorie: quelli che lavorano per il Monte dei Paschi, coloro che stanno studiando per entrare nel Mps e coloro che ricevono la pensione dal Mps.

Michele Boldrin, economista italiana alla Washington University di St. Louis, ha affermato: “Le fondazioni sono uno scandalo italiano, sono l’arma più potente nelle mani dei politici per controllare l’economia. Nel caso del Monte dei Paschi, la città di Sienaha sprecato la sua grande ricchezza in modo che i politici hanno potuto mantenere il loro potere e vantaggi”.

Alla luce di tutte queste informazioni, voi lettori e lettrici, credete possibile che Bersani non sappia nulla? Ma andando oltre, secondo voi non sono sempre le stesse famiglie a controllare il potere ed i capitali in modo illecito? Non sarebbe per tale motivo ora di cambiare le cose?

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