La Palestra, un docu-film poetico ed intenso

la palestraImmagina un quartiere di periferia di una città costruito a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta: treni di palazzi popolari che corrono paralleli, cemento su cemento, separati dalla città-bene dal muro della ferrovia.
Immagina che questo quartiere sia stato costruito per accogliere/raccogliere la gente che non si addice alle sfavillanti vie del centro: extra-comunitari di ogni epoca, rom, poveracci e poco di buono. E come sia diventato dopo quarant’anni di incuria da parte delle amministrazioni di ogni orientamento politico.

E adesso immagina un posto, dove la gente si saluta ancora per strada e dove i rom, che non abitano nelle roulotte, ma nelle case, svolgono un’azione sociale, di recupero dei ragazzi dalla strada.

Mi dirai: «È un altro posto».
Ti dirò: «È lo stesso».

Siamo nella periferia sud della città di Pescara, nei quartieri di San Donato e Villa del Fuoco. È qui che si svolge la nostra storia.
Pescara è nota come “la città degli zingari”, perché loro sono stati i primi abitanti, e nel quartiere le due comunità, quella rom e quella gagè, cioè non rom, convivono da sempre, attente, però, a evitare qualsiasi tipo di rapporto. La diversità, additata da tutti come la causa di questo stato di cose, appare un muro insormontabile che ha sempre scoraggiato non solo l’avvicinamento, ma perfino il pensiero di un possibile approccio.

La Palestra è un progetto di docu-fiction che nasce dal lavoro che il regista Francesco Calandra porta avanti da anni sul suo quartiere: San Donato.
L’esigenza dell’indagine sulle periferie è scaturita dalla volontà di opporsi a una “letteratura” che mostra questi quartieri soltanto quali vivai di violenza e illegalità, per mettere in risalto quanta Bellezza si possa ancora trovare nell’autenticità e genuinità della maggior parte dei cittadini che li abitano.

Ma cosa succederebbe se alcuni ragazzi rom e gagè si ritrovassero insieme a partecipare a un laboratorio di recitazione ripresi da una troupe cinematografica?

Questa è stata la sfida che il regista e i suoi collaboratori si sono posti nell’estate 2007, quando hanno deciso di cominciare a lavorare sul film. Hanno condotto un laboratorio cinematografico a cui hanno partecipato un gruppo di attori professionisti, alcuni ragazzi gagè non attori e tre ragazzi rom del quartiere. L’obiettivo era quello di lavorare su una sceneggiatura di fiction che raccontava la storia dell’amore contrastato fra un ragazzo gagè e una ragazza rom.
L’esperienza del laboratorio è durata appena qualche mese, ma è stata sufficiente per mettere in discussione l’intero copione.
Regista e collaboratori hanno deciso che il film sarebbe diventato altro.

Sito: www.lapalestrafilm.com

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