Uma Wang, poesia cardata nel panorama del fashion system

Storie di intrecci e di lane corpose, texture strutturali e pulizia orientale. Vi presento Uma Wang. Astro ormai più che nascente nel panorama del fashion system, globe-trotter senza sosta, la giovane designer sboccia a Shangai e scivola lentamente da un continente all’altro, perfezionandosi alla Saint Martins, costruendo e levigando il suo brand in quel di Londra, riscuotendo onori dalla critica in Paris e sfilando come pupilla al Vogue Talents Corner 2011, a Milano.

Già venerata e amata nel paese del sol levante e notata in tutto e per tutto nel panorama europeo, tanto da essere scelta da Swatch come nuova collaboratrice per la 2012 collection (ruolo già ricoperto negli ultimi anni da designer del calibro di Manish AroraJeremy Scott e Jean Charles De Castelbajac), miss globalizzazione dal canto suo, forte di una lunga gavetta, abbraccia la sua sesta e sensazionale collezione regalandoci delle vere perle di knitwear funzionale.

Texture graffiate eppure lineari sfociano in una geometria e in una pulizia dettagliata, la forte ricercatezza nelle forme apparentemente sterili esplode in un vortice di fusioni e di evoluzioni in lana;  protezioni che scivolano silenziosamente intorno alla linea del corpo, costruzioni avvolgenti, sublimi e mastodontici involucri di poesia cardata contrapposti alla regolarità statica della lucidità pettinata di alcuni cappotti. Le superfici tridimensionali si accompagnano a stampe dalla semplicità caleidoscopica, mentre pantaloni dal cavallo basso e dalla finezza confortante che solo un taglio morbido studiato ad hoc può regalare, si vanno a contrapporre a capispalla sartoriali ton sur ton, colli in continuo sviluppo  e abiti asimmetrici. Un’eleganza apparentemente lasciata al caso eppure studiata in ogni singola sfumatura, dai drappeggi moderni alle pieghe stilizzate su dettagli passe-partout. Il tutto legato ad un concetto di cromia coerente e sofisticato, con escalation che vanno dal nero al grigio, dalla crema all’argilla fino a sconfinare nel rosso più vinaccio. Una collezione dal gusto ricercato che trova la sua ragion d’essere in un mondo dove la lana si sposa con materiali differenti, in una fusione avant garde dai risvolti emozionanti.

Fonte: Noisymag

L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille). La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.