E la voce del “padrone” tuonò: No a clima giacobino…

E’ quanto affermato da Silvio Berlusconi, più noto come Sant’Escort della Prescrizioni, in merito alle discussioni di questi giorni rispetto al rovente clima politico. Ben venga dunque il caldo torrido africano di questo periodo estivo ma giammai si potrà avvicinare al Premier quello che lui ha definito un “clima giacobino’, per il primo è sufficiente la sua residenza in Sardegna, per il secondo evidentemente non ha mezzi di contrasto se non quello di mettere a tacere tutti, anche i suoi della PDL con minacce di buttarli fuori dal governo e dal partito. La già ben nota mal sopportazione di Berlusconi rispetto a chiunque la pensi differentemente da lui è risaputa da tutti anche dai suoi giornali e giornalisti di partito che tuttavia continuano a fiancheggiarlo pur vedendo gli errori democratici e costituzionali ch’egli compie quotidianamente. Fedelissimi dunque oltre ogni logica, proprio come i fidati campioni dei veri e propri boss. Il clima giacobino sarebbe innescato da quelle che lui, il boss, definisce le “artificiose burrasche scatenate dalla vecchia politica che in maniera irresponsabile gioca una partita personale a svantaggio di tutti”, c’è da dire che in politica lui ad esempio, è uno dei grandi ‘vecchi’. A chi si riferiva quando ha parlato di qualcuno che, vecchio della politica, guarda solo i suoi interessi a scapito della collettività? Ha inoltre dichiarato: “Il Paese, in questa fase di uscita dalla crisi economica globale ha bisogno di scelte precise e quindi di una piena governabilità”. Vien da chiedersi cosa intendesse per “piena governabilità”, forse al fatto che sia solo lui a decidere senza avere la rottura di scatole di dover spiegare a tutti quel che ha deciso? E senza dover ribadire le sue posizioni dinanzi a chi non è d’accordo con lui? Probabilmente è questa la piena governabilità che intende il nostro Premier Silvio Berlusconi, ossia il poter disporre e decidere lui e unicamente in prima persona tutto ciò che vuole senza dare ad altri la possibilità di controbattere. Questa è la democrazia esportata da quel di Arcore in tutto il nostro Bel Paese, da un megalomane invecchiato che è nella posizione in cui si trova e ha gli ingenti capitali derivati dalle sue attività imprenditoriali, guarda caso, proprio grazie alla ‘vecchia politica’ della prima repubblica italiana che lui come molti dei suoi, ancora vanno denigrando e condannando.

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