Marea Nera, gli aggiornamenti degli ultimi giorni

Rientra lo staff per riprendere i lavori

Dopo aver evacuato navi e personale al lavoro a causa dell’approssimarsi della tempesta ‘Bonnie’, declassificata in seguito da tempesta a semplice depressione tropicale, la BP ha disposto la ripresa immediata delle operazioni nel Golfo del Messico. Nel frattempo l’amministrazione che gestisce il fondo di 20 miliardi precedentemente concordato per i risarcimenti, lamenta il fatto che BP pare che non stia onorando gli accordi presi.

Cambio imminente ai vertici BP

Dopo le dimissioni del direttore generale di BP Tony Hayward, sarà nominato al suo posto Robert Dudley, dirigente più anziano della compagnia petrolifera britannica. Dudley attualmente si trova nel Golfo del Messico sta coordinando le operazioni di ripulitura delle acque. Intanto l’ammiraglio Thad Allen, che coordina le operazioni di soccorso per conto della Casa Bianca, afferma che per la prossima settimana avranno inizio le operazioni di totale chiusura del pozzo.

BP in perdita di 17,2 miliardi di euro

La marea nera nel Golfo del Messico ha pesantemente colpito la BP e nella rendicontazione trimestrale la perdita che è emersa è di 17,2 miliardi di dollari a fronte dei 4,39 miliardi di utile dello scorso anno. Non solo disastro ambientale incalcolabile ma anche, a questo punto pure giusto, disastro economico per il colosso petrolifero britannico.

Parla il futuro Direttore Generale Dudley

“Dopo la marea nera, BP dovrà cambiare cultura. Un evento così scuote dalle fondamenta”. Con queste parole Bob Dudley apre in una intervista alla ABC. Ha inoltre asserito, forse riferendosi all’ex direttore, che secondo lui ci sono due modi per reagire e uno è quello di darsela a gambe e l’altro è quello di affrontare seriamente la situazione, cambiando radicalmente la cultura della compagnia petrolifera e assicurandosi che vengano svolti tutti i controlli necessari da effettuare periodicamente al fine di fare in modo che una simile tragedia non si verifichi mai più.

L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille). La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.