Antoine de Saint-Exupéry, monumento alla sua memoria

La bibliografia di Saint-Exupéry non ha nulla di impressionante. Cinque libri in totale, che hanno però assicurato la sua fama in campo letterario. È in Marocco, a Cap–Juby (una modestissima pista schiacciata tra il mare e il deserto nel Rio de Oro), che Saint-Exupéry scrisse il suo primo romanzo, nel 1926. Fu nominato capo scalo ed ebbe per missione quella di migliorare le relazioni della mitica compagnia aerea Latécoère (poi chiamata Aéropostale), con le tribù indigene da una parte e con gli spagnoli, che erano contrari allo scalo, dall’altra. Durante i 18 mesi della sua permanenza andò  in aiuto a ben 14 voli e ai piloti caduti in panne. Da questa avventura in terra africanascrisse  ”Corriere del Sud“, preso in prestito da una iscrizione sui sacchi postali dell’epoca. Lo scrittore/aviatore scrisse il romanzo durante le lunghe e interminabili notti marocchine, su di una panca posata sopra due bidoni di benzina, raccontando la storia di un pilota dell’Aèreopostale angosciato da un amore giovanile. Come un soffio autobiografico lo scrittore ripercorre tutti i suoi ricordi più belli con Louise De Vilmorin, suo primo amore interrotto. In Argentina poi, Saint-Exupéry scrisse il suo secondo libro, “Volo di notte“. André Gide scrisse la prefazione e il romanzo vinse il Prix Femina 1931. Ancora una volta l’aviazione e gli uomini sono al centro del romanzo e l’avventura di questi pionieri captò il gradimento del pubblico. Nel 1939 poi il libro “Terre degli Uomini“. In questo libro l’eroismo passa in secondo piano per lasciare spazio ad un pensiero più umanista che non lo lascerà più. Una giorno Saint-Exupéry si trovò su di un treno a Marrakech e vide in un vagone dei bambini marocchini con i visi sporchi e feriti, mal vestiti, con i loro corpi fragili e affamati, e disse: “Vedo in questi bambini dei Mozart assassinati“. Il suo libro più conosciuto rimane “Il Piccolo Principe” che venne pubblicato nel 1943. E’ un racconto poetico, per ragazzi (ma non solo), ed affronta temi importanti come il senso della vita e il significato dell‘amore e dell’amicizia. Alcuni parti del libro sono ambientate nel deserto del Sahara. E’ stato tradotto in oltre 180 lingue e stampato in oltre 50 milioni di copie. La sua morte risale al 31 luglio 1944 quando si imbarcò da Borgo, distante una quindicina di km da Bastia, in Corsica, per il suo decimo volo a bordo del suo P-38 Lightning versione F-5B-LO; la missione consisteva in una ricognizione sulla valle del Rhône, sorvolo di Annecy e ritorno dalla Provenza. Quel giorno lo scrittore/aviatore non fece rientro alla base. Soltanto nel 2000 alcuni pezzi del suo aereo vennero ritrovati nei pressi dell’isola di Frioul, nelle vicinanze di Marsiglia e nell’aprile del 2004, grazie ad un numero di serie venne ufficialmente riconosciuto l’aereo di Saint-Exupéry. A Tarfaya, in Marocco, luogo che vide il pilota lavorare e scrivere, è stato eretto un monumento alla sua memoria.

Paolo Pautasso

Fonte: My Amazighen

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