Gae Aulenti, signora dell’architettura

Gae Aulenti, signora dell’architettura

1° novembre 2012 si spegne la stella di Gae Aulenti, la signora dell’architettura. Com’è iniziata la sua carriera e quali sono le opere più famose dell’architetto e designer italiana?
La signora dell’architettura
«L’architettura è un mestiere da uomini ma ho sempre fatto finta di nulla»
Nata a Palazzolo dello Stella il 4 dicembre 1927, Gaetanta Aulenti, veniva soprannominata “La signora dell’architettura” , ma nel mondo dell’architettura e del design era conosciuta semplicemente come Gae.
Andata e ritorno da Milano
Il suo primo lavoro è stato per Olivetti allestendo con Giorgio Soavi, prima il negozio di Parigi e poi quello di Buenos Aires; da quel momento cominciò la sua vita da Andata e Ritorno da Milano.
Sua la firma sulla ristrutturazione di Palazzo Grassi, il progetto di Piazzale Cadorna a Milano, l’allestimento del Museo Nazionale d’Arte moderna del Centre Georges Pompidou di Parigi,il Museo d’arte catalana di Barcellona o l’Asian Art Museum di San Francisco.
Gae oltre ad essere un architetto e designer di successo è stata anche scenografa, ha infatti collaborato con Luca Ronconi allestendo mostre o esposizioni, tra qui il primo progetto scenico a Napoli nel ’74
«Lavorando per il teatro ho capito il valore dell’azione per l’architettura: anche nell’allestimento del Museo d’Orsay entra il concetto di azione, nei percorsi, nei passaggi da uno spazio all’altro, nei viali. Un’idea di tempo, oltre che di spazio».
L’architetto per Gae Aulenti?
«L’architetto deve saper leggere il contesto perché molto spesso le radici sono nascoste e sotterranee. Il saperle riconoscere e farle apparire è il grande lavoro di rilettura storica di un luogo»
Premi
Sono innumerevoli i premi e riconoscimenti a lei dedicati come:
Chevalier de la Legion d’Honneur, Cavaliere di Gran Croce,Commandeur dans l’Ordre des arts et lettres,Fashion Group Award.
L’ultimo poche settimane fa (il 16 ottobre 2012), la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana alla Triennale di Milano.

Fonte: Tasc

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