The Virgin Psychics

Folle come Takeshi Miike e anche di più. Ormai Sono Sion ci ha abituato alla sua vena iperdemenziale e surreale e ora sembra quasi avvicinarsi al collega nel ritmo di produzione massiccia, dalla prolificità fassbinderiana. Nel quinto film da lui diretto nel 2015, Sono Sion ci porta in una bizzarra cittadina di provincia, Toyohashi, nella Prefettura di Aichi, la stessa della città natale del regista. La tipica urbanistica giapponese, omologata e anonima, su un fiume, dove però svettano delle statue di dinosauri in grandezza reale ed è ricorrente un robottino che è la mascotte locale. Al centro una classe di liceali tipica dove l’otaku di turno, Yoshiro, scopre di avere poteri ESP, così come altri suoi coetanei. Precognizione, telecinesi, telepatia e altro ancora sembrano essere legati alla condizione di verginità. E i novelli X-Men cercheranno di salvare il mondo dal terrorismo erotico. C’è posto anche per delle bambole gonfiabili ma, rispetto al film del collega Hirokazu Kore’eda Air Doll, non è il manufatto erotico a prendere vita, bensì l’opposto.

The Virgin Psychics, ispirato all’omonimo manga di Kiminori Wakasugi, inizia con i tipici andirivieni temporali, digressioni e deviazioni tipici delle narrazioni del regista che poi si incanalano in una struttura lineare. Il passato si materializza in un tram dai colori pastello e nelle surreali voci dei feti che escono dalla pancia della madre. Mescolando nel tritacarne i supereroi, i pinku, X-Files, Sono Sion ritorna in realtà ai temi a lui cari, e ripercorre il suo cinema dagli esordi sperimentali al film della maturità, Love Exposure, passando per i pinku. Nella sua esibita sgangheratezza, The Virgin Psychics si può riassumere in un altro romanzo di formazione del regista. E nella figura del giovane Yoshiro, che si masturba, che corre con i suoi coetanei, che cammina nelle strade di campagna torna il giovane studente Sono Sion che si filmava a fare le stesse cose in Super8 a metà anni Ottanta, iniziando così il proprio percorso artistico con una fase underground. Gli adolescenti che scoppiano di ormoni, che evidenziano grottesche erezioni dai pantaloni (l’erezione rappresentava anche un preciso passaggio nella maturazione del protagonista di Love Exposure), rappresentano l’energia giovanile e il fermento artistico che la contraddistingue.

Trama: Yoshiro, studente liceale in una cittadina situata in “piccolo angolo del Giappone”, una notte, mentre soddisfa i suoi impulsi, viene colpito da dei raggi cosmici, i quali gli conferiscono il potere di sentire i pensieri delle altre persone (a sfondo sessuale). Non passa molto, quando Yoshiro nota che anche altri ragazzi e ragazze hanno degli strani poteri “ESP”. Tutte le persone che quella notte sono state colpite dai raggi mentre soddisfacevano le loro pulsioni hanno acquisito dei particolari poteri, ossia sono diventate “ESPer”. Alcuni ESPer saranno buoni, altri invece saranno malvagi e cercheranno di cambiare le regole (anche morali), per ottenere un mondo basato sul sesso e sulla libertà (di sesso). Gli eroi ESPer cercheranno così di salvare la terra dalla minaccia rappresentata dagli ESPer malvagi attraverso i loro poteri

(Sion Sono, 114′, Giappone, 2015)
Anno: 2015
Regia: Sion Sono
Cast: Shota Sometani, Elaiza Ikeda, Erina Mano, Makita Sports, Motoki Fukami
Produzione: Tv Tokyo

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