Eutanasia, verso la regolamentazione del suicidio assistito in Montana

Il parlamentare democratico del Montana Dick Barrett ha annunciato di voler presentare una proposta di legge per attuare la sentenza della Corte Suprema che ha di fatto legalizzato il suicidio medicalmente assistito nel 2009. Il testo verrà discusso nella sessione del 2011.
Lo scorso anno la Corte Suprema del Montana aveva stabilito che non esiste alcun divieto costituzionale della pratica dell’assistenza alla morte. Infatti, aveva ribadito che ogni legge che vieta la pratica sarebbe stata in contrasto con principi costituzionali e altre leggi che garantiscono l’autodeterminazione.
“Credo che i cittadini del Montana vogliano veramente avere la possibilità di scegliere, anche se in pochi poi ne usufruiscono”, ha detto Barrett. “I pazienti terminali in Montana e negli Stati Uniti hanno già il diritto di accelerare il processo di morte attraverso il rifiuto di trattamenti sanitari, cibo e acqua”.
A gennaio, un altro parlamentare, il repubblicano Greg Hinkle, aveva invece annunciato la presentazione di una proposta legislativa in senso opposto. “Parlano di scelta, ma in molti casi, non c’e’ alcuna scelta. Una volta che si prende la decisione si suicidarsi, rimettono la decisione nelle mani di altra gente -il medico e la famiglia”.
In realtà, una volta accertata la volontà di porre fine alle proprie sofferenze, il medico si limita a prescrivere i farmaci. Il malato, affinché sia suicidio medicalmente assistito, deve essere in grado di autosomministrarsi i medicinali. In caso contrario, la condotta sfocerebbe in eutanasia attiva e porterebbe probabilmente ad una incriminazione per omicidio delle persone che hanno somministrato le sostanze.
Barrett ribadisce che la gran parte dell’opinione pubblica del Montana è favorevole alla legalizzazione del suicidio assistito per i malati terminali che ne fanno richiesta. Vi sono preoccupazioni su possibili abusi, ad esempio la pressione che possono ricevere da familiari e cliniche. Ma per il deputato democratico, l’esperienza dell’Oregon, dove la pratica è legale da anni, dimostra che tali timori non hanno fondamento quando ci sono criteri severi e controlli per verificare l’effettiva volontà dei pazienti. Ed e’ proprio per evitare abusi che Barrett spiega di voler promuovere una legge ad hoc.

fonte aduc

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