Gli orrori della Hammer

Era un giorno piovoso e grigio del 1934, quando William Hinds ed Enrique Carreras, fondarono la casa di produzione cinematografica HAMMER.
Un destino cinematografico vestito dal sangue, condito di mostri, viaggi nello spazio e creature mitologiche.
Un lungo cammino tenebroso che ha accompagnato gli incubi di molti spettatori fino alla fine degli anni Settanta.
Il primo film fu “The public life of Henry the Ninth”, considerato un ottimo, prodotto tanto che in seguito fu realizzato dalla potente MGM (per intenderci la casa che produsse film come VIA COL VENTO).
I primi passi della nuova compagnia cinematografica furono comunque piuttosto malfermi e intralciati dallo strapotere hollywoodiano e dalla contemporanea nascita della TV.
Verso la fine degli anni Cinquanta, Hinds e Carreras ebbero l’illuminazione che avrebbe portato la Hammer, al successo mondiale; infatti i due geniali imprenditori decisero che la loro Casa Cinematografica si sarebbe dedicata a coltivare il filone del fantastico e del terrore, pescando a piene mani dalla tradizione orrorifica o creando nuovi mostri.

Nel 1955, con l’uscita del film QUATTERMASS EXPERIMENT (L’astronave atomica del dottor Quattermas), la Hammer riscosse un notevole successo di pubblico e di critica, tanto che fu messo in cantiere un seguito QUATTERMASS 2 (I vampiri dello spazio).
Quattermass Experiment, diretto da Val Guest, e un’opera molto interessante, sia per l’intensa e straordinaria recitazione di RICHARD WORDSWORTH, nel ruolo dell’astronauta sottoposto a radiazioni letali al ritorno da un viaggio spaziale, sia per la recitazione nervosa e al tempo stesso decisa di BRIAN DONLEVY nel ruolo del professore, sia per la trama avvincente ed esistenzialmente angosciosa.
Nel film vi sono, molti momenti belli, tra i quali spicca il finale girato nell’Abbazia di Westminster.
QUATTERMASS 2 sempre girato da Val Guest ed interpretato da BRIAN DONLEVY, usci nelle sale cinematografiche nel 1957. Da molti ritenuto superiore al primo, a mio parere invece il primo rimane nettamente superiore rispetto al seguito, possiede una carica sociale esplosiva. La trama e tutta imperniata sul tema dell’invasione, non visto dall’esterno come spesso avveniva in quegli anni, ma dall’interno. Una lotta che mette l’uno contro l’altro, gli stessi cittadini di una Nazione, nella quale si evidenzia lo strapotere dell’esercito che opera anche contro i civili “pur di preservare un segreto comune”. Film coraggiosissimo, che riusci ad affrontare in maniera impareggiabile un tema scottante in quel periodo.

Nel 1957 usci nelle sale un altro ottimo film della Hammer: THE ABOMINABLE SNOWMAN (L’abominevole uomo delle nevi), diretto da Val Guest, interpretato da FORREST TUCKER e PETER CUSHING.
Scritto da Nigel Kneale, il film e incredibilmente efficace nel creare l’atmosfera di mistero e incertezza, che si spinge fino al punto di non mostrare mai il volto della creatura. Grandissima l’interpretazione di PETER CUSHING, che avrebbe in seguiti dato vita, insieme a CHRISTOPHER LEE ad una delle coppie dell’orrore piu riuscite.
Sempre del 1957 e THE CURSE OF FRANKENSTEIN (La maschera di Frankenstein), che contribui sia alla conquista da parte dei film Hammer del mercato statunitense, sia alla rinascita dell’orrore, genere che era caduto nell’oblio dopo i fasti americani degli anni 30 e 40.
La vera trovata della Casa inglese, fu la proposta di un binomio vincente, traerotismo e terrore sanguinolento, due elementi che risvegliarono le emozioni dello spettatore, riempiendo le sale cinematografiche.
Il film fu diretto da TERENCE FISHER, la sceneggiatura fu affidata a JIMMY SANGSTER, il trucco a ROY ASHTON, la scenografia a BERNARD ROBINSON, la colonna sonora a JAMES BERNARD e la fotografia a JACK ASHER.
La critica pero, condanno il film, bollandolo come sadico e perverso, non comprendendo che la violenza esplicita, come l’audacita della sessualita, non erano puro compiacimento, ma rappresentazione veritiera del lato oscuro dell’umanita.
Il secondo mostro risvegliato dal sonno letargico, fu DRACULA, che usci nelle sale cinematografiche nel 1958. Il perverso conte transilvano, permise alla Hammer di accentuare la carica erotica dell’orrore. Uno dei momenti piu significati, e quando il vampiro avvista la sua avvenente vittima, la attira con il suo sguardo magnetico a se e si ha il mortifero abbraccio di sangue.

DRACULA, fu diretto da TERENCE FISHER, il sanguinario principe venne interpretato da CHRISTOPHER LEE, uno straordinario PETER CUSHING, invece interpreto il ruolo di Van Helsing.
CHRISTOPHER LEE caratterizzo il vampiro da un punto di vista umano, rinunciando alla dimensione soprannaturale, regalando cosi allo spettatore un Dracula sensuale, altero e magnetico.
La colonna sonora di JAMES BERNARD si rivelo di notevole impatto e molto evocativa.

Nel 1960 TERENCE FISHER realizzo THE BRIDES OF DRACULA (Le Spose di Dracula), dove evidenzio maggiormente la carica erotica e il lato sensuale, affiancando al Conte Dracula la Baronessa Meinster sua adepta, che offre al Conte esclusivamente prede femminili.
L’intuizione della Hammer, di far risorgere dall’oblio il Conte Dracula fu vincente. In pochi anni il leggendario pipistrello divenne un’acclamata star, tanto che LEE interpreto ben 14 film sul Conte Transilvano.
Molto interessanti i due film prodotti dalla Hammer, che hanno per protagonista MIRCALLA, nata dalla penna dello scrittore JOSEPH SHERIDAN LE FANU. VAMPIRE LOVERS (Vampiri Amanti) e LUST FOR A VAMPIRE (Mircalla, l’amante immortale) in entrambi i film il tema del vampirismo incontra l’erotismo, esaltato dal morboso rapporto saffico tra MIRCALLA/CARMILLA e le sue vittime.
Altro interessante film che ha per per protagonista una vampira fu COUNTESS DRACULA (La morte va a braccetto con le vergini), che narra la storia della contessa ELISABETH, che procrastinava la sua gioventu immergendosi nel sangue di giovani vergini. Il film e ispirato ovviamente alla figura di ELISABETH BATHORY, una nobile magiara, realmente vissuta nel XV secolo. Bravissima INGRID PITT, nel ruolo della contessa.
Oltre a DRACULA e FRANKENSTEIN altri mostri infestarono le sale cinematografiche.
Del 1959 e THE MUMMY (La mummia), con l’immancabile CHIRSTOPHER LEE come protagonista, questa volta nel ruolo del Principe Kharis, vittima di un crudele taglio di lingua e di un orribile sepoltura in un claustrofobico anfratto. Del 1960 sono: THE TWO FACES OF DR. JEKYL (Il mostro di Londra), rivisitazione del romanzo di STEVENSON; il bellissimo e coinvolgente THE CURSE OF THE WEREWOLF (L’implacabile condanna) che ha per protagonista un licantropo e THE STRANGLERS OF BOMBAY (Gli strangolatori di Bombay), ambientato in India. La nota sanguinaria nel film e data dalla setta dei Thungs, gli strangolatori che uccidono in nome della Dea Kali. Nel 1962 esce THE PHANTOM OF THE OPERA (Il fantasma dell’opera), ottima trasposizione dell’opera letteraria di LEROUX. Nel 1963 TERENCE FISHER giro THE GORGON (Lo sguardo che uccide), traspositando sulla pellicola la figura mitologica della Gorgonia, spaventoso essere femminile anguicrinito, dallo sguardo che pietrifica i malcapitati che la guardano. L’anno successivo, MICHAEL CARRERAS realizzo THE CURSE OF THE MUMMY’S TOMB (Il mistero della Mummia), narrando le vicende di una mummia egizia che viene esibita in giro per il mondo da uno sfacciato impresario americano, fino a quando non si risveglia dal suo sonno millenario e compie un massacro.
Negli anni ‘70, la Hammer volle a tutti i costi inseguire le nuove tendenze del cinema del fantastico americano, questo cambio di rotta porto la casa cinematografica a qualche insuccesso di troppo; le produzioni diminuirono fino a terminare nel 1976 con l’ultimo film TO THE DEVIL A DAUGHTER (Una figlia per il Diavolo), girato da PETER SYKES, tratto da una storia di DENNIS WHEATLEY e che vede come protagonisti, un’allora giovanissima e bellissima NASTASSJA KINSKI, nella parte di una ragazza consacrata a Satana e un allucinato CHRISTOPHER LEE.
Non e casuale che la fine della Hammer coincise con l’esplosione del cinema Splatter americano.

L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille). La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.