La Gran Bretagna dice no a Ratzinger

Migliaia di persone hanno sottoscritto in queste settimane alcune petizioni pubblicate sul sito di Downing Street contro i costi eccessivi della prossima visita di Benedetto XVI nel Regno Unito, le sue posizioni sui diritti di donne e omosessuali, nonch‚ riguardo alla ricerca sulle cellule staminali e sull’uso dei profilattici. Sono oltre 12.000 le firme raccolte sul sito ufficiale dell’ufficio del primo ministro Gordon Brown, mentre ad oggi solo 48 persone hanno sottoscritto un’analoga petizione di benvenuto al Papa.
Le petizioni, proposte da gente comune, hanno date di scadenza differenti e possono essere sottoscritte soltanto da “cittadini britannici o residenti”. In quelle con il maggior numero si sottoscrizioni, il sito di Downing Street pubblica soltanto le 500 firme piú recenti. A fianco si possono leggere “alcuni dettagli sulla petizione” scritti direttamente da chi la propone.
“Il Papa non soltanto si oppone al diritto delle donne all’aborto ma anche al loro diritto alla contraccezione per prevenire la necessità dell’aborto”, scrive ad esempio Peter Tatchell, nella sua petizione che è stata firmata da 10.428 cittadini. “Si oppone all’uguaglianza di fronte alla legge di lesbiche, gay, bisessuali e transgender e alla loro totale protezione giuridica contro la discriminazione di omosessuali e transessuali”, aggiunge Tatchell.
Sono 1.570, invece, le persone che hanno sottoscritto la petizione proposta da Niall Milligan, che denuncia i presunti costi eccessivi della visita di Benedetto XVI nel Regno Unito, nel prossimo mese di settembre. Milligan chiede che sia la chiesa cattolica a farsi carico dei costi della visita del papa che, secondo quanto si legge, per i contribuenti britannici ammonterebbero a circa 20 milioni di sterline. “Accettiamo il diritto del papa a visitare i suoi fedeli in Gran Bretagna, ma il denaro pubblico potrebbe essere speso meglio”, commenta Milligan.

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