Codacons su denuncia alla Procura della Repubblica per i test universari

L’approvata legge sui test universitari prevedeva un’analisi approfondita tra le Università e lo Stato, al fine della determinazione del fabbisogno del nostro paese relativamente ai posti di dottore disponibili.

Non avviene più così se mai lo è stato.

La determinazione del numero degli studenti ammissibili allo studio universitario avviene sulla base, sola ed esclusiva, del numero di posti di cui l’università può disporre, tali posti sono solamente determinati sulla base dei soldi messi a disposizione dallo Stato.

I soldi messi a disposizione dallo Stato sono troppo pochi, considerando che  il diritto allo studio ed allo sviluppo della personalità viene precluso dalla quantità di soldi che lo Stato destina alle università, dedotti ad esempio quelli sprecati per lavori pubblici mai realizzati o armamenti militari. Uno schifo. Uno Stato non ha futuro senza studenti.

Gli studenti che si vedono preclusa l’università che vorrebbero scegliere sono pertanto costretti a sceglierne un’altra. Uno stato padrone, peggio della ex Unione Sovietica.

Per fare un esempio il fabbisogno di medici in Italia continua ad essere inferiore al numero di dottori laureati.

Viene così preclusa anche la possibilità di esercitare all’estero se fosse vero, ma così non è, che sono presenti sufficienti medici in Italia. Gli italiani non sanno, ma hanno il diritto di sapere e la procura deve reprimere le condotte non trasparenti ed ingannevoli poste in essere dallo Stato. Per questo il Codacons presenta esposto alla Procura della Repubblica per far luce sull’intera vicenda.

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