L’INGV, probabilmente memore di esperienze passate, sta ora monitorando ed analizzando l’evoluzione dello sciame sismico nell’Alta Valle Aterno e dei Monti Reatini, nelle provincie di L’Aquila e Rieti. L’ente ha pubblicato un documento sul proprio sito nel quale si legge: “L’area interessata dall’attuale sequenza ricade nella zone a maggiore pericolosità del nostro paese. Dal 19 ottobre è ripresa l’attività sismica dei Monti Reatini. Questa area, collocata al confine tra le regioni Lazio e Abruzzo, è interessata da un’attività che si prolunga da giugno 2009 con periodi più attivi intervallati da periodi con scarsa attività sismica”.
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