LORENZO LANCELLOTTI, tra profonda passione e studio, alla scoperta di un giovane attore

Intervista in tre parti. Parte Prima

Ho avuto il piacere di intervistare Lorenzo Lancellotti (qui la biografia), un giovane attore talentuoso, umile e determinato. Sentiremo spesso parlare di questo attore, che ha lavorato con Rupert Everett, Toni Servillo, Valeria Golino e Pappi Corsicato, tanto per fare alcuni nomi.

Perché fare l’attore?
A dire il vero ho sentito che già da bambino ero portato per la recitazione. In quegli anni però non ho coltivato realmente questa, mia “attitudine/sensazione”. A quel tempo ho partecipato ad un paio di spettacoli amatoriali, pensa avevo solo 9 anni… e durante una recita, mi trovai ad improvvisare, e la cosa che proprio mi è piacuta, ad essere sincero, è stata l’applauso del pubblico, sintomo che ero riuscito ad intrattenerlo. La passione vera, per la recitazione, si è accesa verso l’ultimo anno di liceo, quando ero concentrato a scegliere il mio percorso futuro di studi. Ho compreso che recitare mi rendeva felice, che volevo impegnarmi, studiare proprio per essere un attore.

Quando reciti come ti senti?
A dirla tutta, mi sento tanto vivo!

In breve il tuo percorso consiste in?
Tanto studio e gavetta. Ho frequentato la scuola di Teatro “La Ribalta”, così come l’accedemia Actor’s Planet di Rossella Izzo, e poi continuo a studiare dizione. Proprio grazie alla Actor’s Planet ho conosciuto il mio attuale agente Cristiano Cucchini, che da subito mi ha voluto nella sua “scuderia” dove aver visionato un mio lavoro.

La tua prima volta sul grande schermo? 
The Happy Prince di Rupert Everett, abbiamo girato in Germania e poi a Napoli. Un set organizzatissimo, incredibile. Viverlo da dentro, mi ha aperto un mondo…

Ti piace più sedurre la recitazione o essere sedotto?
Guarda senza pensare ti rispondo metà e metà… per me la recitazione è un “flirt”, mi piace farmi “abbindolare” e quindi farmi sedurre, ma anche essere un “veicolo” per l’arte della recitazione e quindi in un certo senso sedurla. Posso confessarti che la mia è una visione romantica… che posso farci, per me recitare è “luce”.

Ipotizzando che dovessi essere “costretto” a scegliere tra il cinema ed il teatro, cosa sceglieresti?
Cinema… guardo, vivo e “mangio” cinema da quando sono piccolo. Il cinema mi ha sempre rapito, affascinato, ipnotizzato. E’ amore vero e profondo!

Fine prima parte…

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