Unicredit e pratica commerciale scorretta. Tar conferma multa Antitrust

E’ confermata la multa da 250mila euro inflitta nel 2013 dall’Antitrust a Unicredit per una pratica commerciale ritenuta scorretta, consistita nella diffusione nel 2012 di messaggi pubblicitari relativi al prodotto denominato ‘Conto Risparmio Sicuro’. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto nel 2013 dallo stesso Istituto bancario. Secondo l’Autorita’, la campagna pubblicitaria contestata e sanzionata era da considerarsi ‘scorretta’ perche’ avrebbe lasciato “intendere che tale prodotto di risparmio consente di ottenere un rendimento particolarmente elevato, quando, in realta’, il rendimento effettivamente conseguibile dal prodotto-sarebbe notevolmente inferiore” e non avrebbe presentato “in modo sufficientemente chiaro l’esistenza di un vincolo minimo di 18 mesi delle somme depositate”. Il Tar, dopo aver confermato la competenza dell’Agcm nel caso in questione, escludendo che l’Autorita’ in questione “abbia sconfinato dalle sue competenze, invadendo un settore riservato alla Banca d’Italia”, ha ritenuto che “il provvedimento impugnato risulta immune dalle censure della ricorrente, tutte riconducibili sostanzialmente alla tesi per cui i messaggi non avrebbero avuto i connotati dell’omissivita’ informativa e dell’ingannevolezza”. In piu’, per i giudici “sulla base del semplice confronto fra il messaggio pubblicitario e le reali condizioni dell’offerta, le conclusioni cui e’ giunta l’Autorita’ appaiono consequenziali e corrette laddove ha ritenuto che i messaggi pubblicitari esaminati sono idonei ad indurre in errore i consumatori con riguardo all’effettivo rendimento ottenibile complessivamente dal prodotto e alle sue caratteristiche, in quanto omettono di fornire tutte le informazioni essenziali per effettuare un scelta finanziaria consapevole”. In conclusione, per il Tar “correttamente e con motivazione ampia, congrua e ragionevole, la pratica commerciale, tenuto conto della rilevanza delle carenze informative riscontrate, e’ stata ritenuta non conforme al livello di diligenza professionale ragionevolmente esigibile da UniCredit, professionista di grande rilievo nel settore bancario”.

L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille). La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.