La colazione all’italiana è apparsa solo 60/70 anni fa

Gli italiani la adorano e, farla al bar con un cappuccio e una briochina è diventato un vero e proprio tratto culturale. Così come il rito del caffè, anche il primo pasto della giornata (che poi è anche quello più importante per partire con l’energia giusta), è fondamentale per gli abitanti dello Stivale. Ma quando è nata la colazione all’italiana veramente, come immaginario simbolico del Paese? La sua origine non è così antica come si potrebbe pensare: leggiamo la storia grazie all’agenzia Ansa
.
Colazione è un’abitudine recente degli italiani: 60 o 70 anni fa la colazione all’italiana non esisteva affatto
Se si escludono i militari, a cui venivano distribuiti latte, caffè, gallette e cioccolato, per l’Italia contadina degli anni Cinquanta c’era un solo pasto a metà mattino, a base di latte e avanzi della sera prima: pane, polenta, una fettina di salame o formaggio, un pezzo di aringa.
Risale agli anni Settanta la “democratizzazione” dei biscotti da prodotto di preparazione casalinga o di pasticceria a cibo quotidiano. Lo ha ricordato, a margine dei lavori di Cibus Forum, Mulino Bianco, brand dolciario del Gruppo Barilla Spa: “Mulino Bianco ha segnato una rivoluzione della colazione all’italiana, da pasto solo per bambini a rito che ormai accomuna 9 italiani su 10”
Come ricorda l’Archivio storico Barilla, fino ai primi anni Settanta la colazione dolce era considerata un pasto necessario per i bambini, ma solo un adulto su tre mangiava qualcosa di solido prima di uscire.
Nel 1978, tre anni dopo la nascita del marchio, il consumo di biscotti conquistava anche gli adulti, concentrandosi progressivamente verso la prima colazione. E all’inizio degli anni Ottanta quasi il 70% dei biscotti veniva consumato al mattino. Oggi, evidenzia l’Osservatorio Doxa-UIF sulla prima colazione, l’88% degli italiani non rinuncia al primo pasto della giornata, declinandolo in un caleidoscopio di possibilità: c’è la colazione multipla che si divide in più momenti di consumo, prolungandosi fino a mezzogiorno. C’è quella differente, di chi la prepara la sera per fare prima la mattina, di chi la domenica la fa più ricca o in vacanza la fa più lunga e di chi la consuma rigorosamente a letto.
C’è quella social, da fotografare e condividere live con la propria cerchia di amici, o quella green, di chi sceglie solo prodotti e ingredienti da agricoltura sostenibile
 

(da Comunicaffé del 07/09/2020)

L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille). La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.