Il lato oscuro della Pampa (parte 2 Fantasie Metafisiche)

Con la generazione “martinfierista” il fantastico si trasforma in una corrente letteraria, che per un certo periodo, diventa dominante ed in qualche misura caratterizzante. Anche Mallea, autore dedito al romanzo-saggio, ne viene in qualche misura contagiato; così come il “realismo del terribile”, che trova in Arlt il suo rappresentante più autorevole, non è del tutto estraneo al nuovo genere letterario. Da ricordare e riscoprire Leopoldo Marechal, una sorta di Meyrink argentino, a mio avviso profeta inascoltato e a lungo misconosciuto a causa della sua adesione al peronismo.
In Marechal il fantastico sfocia nei simboli e nelle allegorie, un po’ dantesche, certamente “sentite” come le parole della vita… Ci sono ottimi motivi per contrapporre Marechal a Borges (vedi articolo precedente): il primo cattolico e populista, il secondo aristocratico e libero pensatore; l’uno autore di romanzi-fiume, l’altro cuentista. Entrambi però sono legati, dalla passione portena per la metafisica; il sentiero però ad un certo punto di biforca: da una parte una narrativa delle “fantasie metafisiche”, dall’altra quella criptico-esoterica.
Ai precedenti autori si contrappone Macedonio Fernandez, teorico della letteratura intellettualmente rarefatta, quasi psichica, dove il nulla è in lotta con la materia e diventa più concreto e reale della materia stessa. Nella prosa di Macedonio, il racconto viene continuamente eluso: gli spunti narrativi, esili o del tutti gratuiti, semplici pretesti per il ragionamento metafisico. Una scrittura, che attraverso continue finestre, che si aprono nel tessuto del discorso, trasformano l’opera in una perpetua degressione e di fatto la vanificano. Il fantastico quindi, sembra coinvolgere il fatto stesso dello scrivere…
Ciò che accomuna Borges, alle fantasie macedoniane, è l’immaginazione ragionata; ciò che invece divide i due scrittori consiste: nella visione di Borges, di una cultura occidentale, rivisitata con temi propri attraverso varie tradizioni, filosofiche, religiose e letterarie, mentre per Macedonio, tutto viene ridotto a poche metafore eterne, facendo così coincidere intensione ed estensione, dando vita ad una prosa ipnotica e liquida…
C’è un fantastico prima di Borges, romantico, emozionante, ingenuo ed un fantastico dopo Borges: rigoroso, sorvegliato ed intellettuale…

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