Fake News. Aidr: la Commissione Europea adotta le linee guida per la scuola

Una bussola per orientare insegnanti e studenti, un kit di strumenti per muoversi online in maniera consapevole e arginare le Fake News. La Commissione Europea ha adottato delle linee guida destinate ai docenti delle scuole primarie e secondarie, volte al contrasto della disinformazione. L’iniziativa – sottolinea in una nota l’associazione Aidr – rientra nel quadro del piano di azione per l’istruzione digitale, come ha sottolineato la commissaria Mariya Gabriel nel corso della presentazione del progetto. Secondo dati Ocse, riferiti da Gabriel, un tredicenne su tre non ha competenze digitali, e solo a poco più della metà dei ragazzi di 15 anni è stato insegnato come esaminare criticamente le informazioni online. Alla luce di questi dati – l’Unione Europea incentiverà una serie di misure per colmare il gap esistente, promuovendo un approccio consapevole alle risorse digitali, il kit a disposizione delle scuole rappresenta così un tassello fondamentale nella costruzione di un processo di alfabettizzazione digitale attiva, in cui i fruitori, piccoli e grandi che siano abbiano a disposizione gli strumenti per orientarsi e discutere, in maniera sicura.

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AIDR
Italian Digital Revolution è un’associazione di promozione sociale costituita da avvocati, dirigenti e funzionari pubblici, docenti universitari, medici, professionisti, etc., accomunati dalla consapevolezza delle opportunità che il digitale può aprire nella vita quotidiana di ognuno di noi. L’Associazione nasce con lo scopo stimolare e veicolare le riflessioni di esperti e rappresentanti di diversi settori per provare a fare un ritratto dell’Italia digitale: quella che c’è già e quella che potrebbe essere. Quella che opera in settori d’avanguardia e quella che si applica a punti di forza tradizionali dell’Italia, come l’artigianato o il turismo. L’economia digitale italiana è già circa pari al 2 per cento del prodotto interno lordo, con un contributo netto all’occupazione di oltre trecentomila posti di lavoro. In futuro potrebbe fare ancora di più. Bisogna, però, iniziare ad affrontare la rivoluzione digitale con determinazione e visione. Le esperienze da cui partire non mancano: la sfida dei prossimi mesi e anni sarà quindi quella di fare, come sistema Paese, un salto di qualità e quantità.