Al Parlamento europeo è stata presentata un’interrogazione a risposta orale firmata da 61 deputati per chiedere se nella revisione della legislazione europea sul benessere degli animali allevati prevista entro il 2023 saranno inseriti anche il divieto di uccisione dei pulcini maschi (nell’industria delle uova) e il divieto di uccisione degli anatroccoli femmina (nell’industria del foie gras).
Si stima che 330 milioni di pulcini e milioni di anatroccoli vengano uccisi ogni anno in Europa dall’industria delle uova e del foie gras, mediante macinatura o gassatura, in quanto considerati “scarti di produzione”. Questa pratica di routine causa gravi sofferenze a questi animali appena nati e va contro l’articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che riconosce gli animali come esseri senzienti.
I cittadini europei hanno espresso in modo inequivocabile la loro preoccupazione per il benessere degli animali, con l’82% che ritiene che gli animali da allevamento dovrebbero essere maggiormente protetti. Secondo un sondaggio condotto dall’organizzazione L214 e da YouGov nel 2022, inoltre, il 78% dei cittadini italiani è favorevole al divieto di uccidere pulcini e anatroccoli e ritiene che dovrebbero essere introdotti metodi alternativi – tra cui ad esempio la tecnologia in-ovo sexing – per evitare del tutto l’uccisione di questi animali.
Tra i Paesi che nell’Unione europea hanno già vietato l’uccisione selettiva dei pulcini maschi, oltre a Francia e Germania, c’è anche l’Italia. La scorsa estate il Parlamento italiano ha infatti vietato a larga maggioranza la macellazione di routine dei pulcini a seguito di un’intensa campagna condotta da Animal Equality.
Attualmente, l’Unione europea sta rivedendo la propria legislazione sul “benessere degli animali da allevamento”. La Commissione europea, che ha il compito di proporre un nuovo atto giuridico nel 2023, sta valutando la possibilità di vietare l’uccisione sistematica dei pulcini nell’UE. Stella Kyriakides, commissario per la salute e la sicurezza alimentare, che ha competenza in materia, ha dichiarato che “l’uccisione di un gran numero di pulcini di un giorno è, ovviamente, una questione etica”.
“L’Unione europea ha la possibilità di vietare per sempre una pratica crudele e inutile che condanna milioni di animali di poche ore di vita a una morte orribile. Con la revisione della legislazione sul benessere degli animali allevati, la Commissione UE è chiamata a dare un segnale concreto di civiltà e compassione nei confronti di esseri senzienti tra i più dimenticati, verso cui l’Italia e altri Paesi europei hanno già scelto di non voltarsi dall’altra parte”, dichiara Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa.