Zibba e Almalibre – Come il suono dei passi sulla neve

Caoticamente e confusionariamente un gioiello, così com’è la vita!…
“Come il suono dei passi sulla neve” è un bellissimo spaccato “dentro e fuori” l’arte, ma anche la quotidianità di Zibba e Almalibre.
Nel panorama italiano, spesso commerciale e poco orginale, Zibba e Almalibre decisamente si presentano intensi, non scontati, anche quando parlano dell’amore.

Accendete lo stereo, inserite il cd, indossate le cuffie e lasciatevi trasportare dalle note. Vi consiglio di ascoltare i testi con attenzione e di spegnere la luce. Godetevi ogni singola nota ed ogni singola parola. Il viaggio ha inizio, tra pop ed un pizzico di raggae con “Nancy”, per svoltare in atmosfere romantiche in “Come il suono dei passi sulla neve” e quindi approdare vivacemente in “Asti Est”, per la voce di Eugenio Finardi. “Sei Metri Sotto La Città” è una vera e propria esplosione di vivacità, con i fuochi d’artificio tra chitarra, violino e sax. La spensieratezza si “spezza” ed ecco che arriva la bellissima “Prima di partire”, magicamente interpretata da Zibba e Carlot-ta, dove tutto in fondo è un gioco di carte e fanculo alla morte e ai giostrai. Se ciò che non ci spegne ci riaccende, “Aria di Levante, un po’ ondeggianto porta serenità e “visioni rubate” su orizzonti solari. Anticipata dall’intermezzo “La musica lo sa” recitato in dialetto romano da un bravo Gianluca Fubelli, arriva “Almeno in tempo”, dal sapore jazz splendidamente “condito” sul sax e le chitarre. Chiamando a voce alta la realtà, si può svoltare alla prossima via… e così, “camminando, camminando” dentro il disco troviamo l’intermezzo “Essere il mare” recitato da Adolfo Margiotta
che anticipa la bellissima “O Mae Mà” cantata da Zibba con Vittorio De Scalzi.
La settimana sarà finita oppure è appena iniziata? Non ha molta importanza, “Anche di Lunedi”, come il primo giorno di una settimana arriva euforica e un po’ “zingara”. Il pezzo, spero mi perdonerà Zibba, non amo fare raffronti, però, ricorda molto Paolo Conte. Dopo l’euforia è la volta della malinconica “Dove i sognatori sono librai”. Un intermezzo precede ed un altro intermezzo segue l’ultimo pezzo dell’album: “Salva” quasi una preghiera poetica ed intimistica.

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