Nel mese di novembre sono state venti le persone che si sono date fuoco per protestare contro le autorità cinesi.
Gli attivisti sul territorio, riferiscono che l’esercito e la polizia cinese, hanno aumentato la presenza nelle regioni tibetane, nelle quali la popolazione si sta battendo per l’indipendenza dalla “dittatura” cinese.
Nella provincia di Qinghai, gli studendi stanno protestando contro la comparsa di opuscoli che condannano duramente le auto-immolazioni.