Tassa per chi ha connessione ad Internet per finanziare giornali cartacei? Chi propone una cosa del genere deve solo chiudere, poiché incapace di adattarsi al mercato e quindi è inutile che continui a “servire il padrone” con i soldi degli italiani. L’agricultura ha bisogno di manovalanza… accomodatevi!
Il presidente della Fieg (Federazione italiana editori giornali), Carlo Malinconico, per far fronte all’aumentato costo delle spedizioni postali (sono state abolite le tariffe agevolate) dei giornali cartacei, ha proposto che sia istituita una tassa (“un caffe’ al mese o giu’ di li’”) per chi ha la connessione ad Internet. Una tassa provvisoria per dare ossigeno al settore, anche in attesa di una soluzione al problema dei contenuti editoriali utilizzati in Rete dai motori di ricerca.
Malinconico… il nome è una garanzia… che malinconia queste proposte!
Un mini-prelievo su chi si connette a Internet e usa i contenuti editoriali on line, come misura transitoria per consentire all’editoria di far fronte alla crisi. E’ l’idea lanciata oggi dal presidente della Federazione italiana degli editori, Carlo Malinconico, in occasione della presentazione del rapporto La stampa in Italia 2007-2009 alla Camera.
La Fieg, ha ricordato Malinconico, “ha avviato un’iniziativa nei confronti dei motori di ricerca, Google in testa, per far pagare i contenuti editoriali. E’ una questione all’attenzione della Commissione europea e dell’Antitrust in Italia, che ha aperto un’istruttoria il cui termine pero’ scade a ottobre. La procedura, dunque, e’ lunga e complessa, anche perché è difficile stabilire regole solo per l’Italia. Nel frattempo – suggerisce il presidente della Fieg – si potrebbe intervenire con una misura transitoria, anche solo per due-tre anni: basterebbe un prelievo di entità minima, l’equivalente di un caffe’ al mese, su chi ha la connessione a Internet, per realizzare una dote di risorse per aiutare l’editoria ad affrontare la grave crisi che attraversa”.
Alla domanda dei cronisti sulla possibilità che una “tassa” di questo tipo possa essere anticostituzionale, “su certi servizi – ha risposto Malinconico – ci sono oneri generali di sistema che vanno suddivisi. Basti pensare alle bollette elettriche nelle quali paghiamo anche per l’energia prodotta nelle centrali”.
Come sempre in Italia invece di pensare ad una soluzione seria del problema e soprattutto di affrontare la crisi rimboccandosi le maniche, ecco che qualcuno prepara la “solita supposta” per gli Italiani.
Italiani ma non siete stanchi di essere “coglionati”? Quando avrete finalmente il coraggio di cacciare a pedate la classe dirigenziale inetta ed incapace che si nutre del vostro lavoro?