Scandalo rifiuti in Abruzzo e scandalo migliaia di euro ai sindaci di Pescara e Teramo

Nell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’Assessore alla Sanità in Abruzzo, stanno spuntando fuori anche fatti relativi a soldi dati ai politici. Pare che siano coinvolti i senatori PDL Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano, quest’ultimo è il vice coordinatore abruzzese per il partito. Questi ultimi due indagati avrebbero chiesto all’imprenditore Di Zio, dei soldi, poi ottenuti, nell’ordine di parecchie decine di migliaia di euro per favorire le candidature di alcuni sindaci in seguito eletti a giugno del 2009, fra cui Maurizio Brucchi e Luigi Albore Mascia, rispettivamente di Teramo e Pescara. Tali contributi elettorali pare siano stati versati una decina di giorni prima delle elezioni. Questo è l’elenco degli indagati oltre a quelli già citati: Vittorio Cardarella, Giovanni Fagiano, Sergio Saccomandi, Ottavio Panzone, Paolo Bellamio. Il provvedimento partito ad agosto dalle indagini sul caso di Daniela Stati. Le indagini sono state portate avanti da un pool di 3 magistrati di Pescara guidati dal Procuratore capo Trifuoggi, il GiP che ha concesso le misure cautelari è Guido Campli. Gli indagati pare volessero realizzare un inceneritore in Abruzzo. Per Venturoni e Di Zio sono stati concessi i domiciliari, gli altri 12 risultano tutti indagati per corruzione, istigazione alla corruzione ed associazione a delinquere.

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