Maiali immersi nelle feci e sgozzati ancora coscienti: le immagini shock del macello messicano

Animal Equality rilascia nuove immagini raccolte all’interno del 22° mattatoio investigato in Messico, con una nuova indagine da cui emergono ancora una volta due elementi in comune con tutti gli altri macelli investigati: l’illegalità che mette in pericolo la salute delle persone e l’estrema crudeltà verso gli animali.

Nell’ambito della sua nuova indagine in Messico, Animal Equality ha documentato atti di estrema crudeltà commessi dagli operatori nel macello municipale regionale di Tizayuca, Hidalgo. In completo contrasto con tutto ciò che è concepito come benessere animale, i video raccolti dagli investigatori sotto copertura mostrano gravi atti in completa violazione delle normative sulla macellazione e di quella sul trattamento per lo spostamento adeguato degli animali in queste strutture.

Le immagini raccolte mostrano:

  • Operatori che colpiscono i maiali con calci, bastoni e verghe per cercare di spostarli mentre gli animali feriti sono costretti ad alzarsi in piedi e camminare;

  • Animali immersi in pozze di sangue, ricoperti di feci, organi e sangue sparsi sul pavimento del macello;

  • Mancanza o inadeguatezza dello stordimento prima della macellazione: i suini sono raramente storditi prima della macellazione. Quando lo stordimento viene effettuato, ai maiali viene bruciata la testa quando sono ancora coscienti. Anche quando pesano più di 100 kg, vengono sollevati da un arto e tenuti appesi in questa posizione per quasi un minuto ferendoli e provocando loro dolore estremo;

  • Maiali pienamente coscienti prima, durante e dopo essere stati sgozzati;

  • Maiali ancora coscienti prima di essere gettati nel serbatoio dell’acqua bollente.

«La cattiva gestione che abbiamo potuto documentare è dovuta principalmente alla cattiva progettazione del macello, alla mancanza di attrezzature e alla mancanza di formazione del personale. Tutti questi fattori sono dannosi per il benessere degli animali e degli operatori, con potenziali effetti negativi sulla salute pubblica», afferma Alice Trombetta, Direttrice di Animal Equality Italia.

Secondo l’esperta in benessere animale e collaboratrice dell’OIE – Organizzazione mondiale della sanità animale – Giuliana Miguel-Pacheco: «Questo non è un singolo mattatoio gestito con pratiche inadeguate, ma un’industria marcia fino al midollo. Il crescente numero di prove che Animal Equality ha portato nel corso degli anni è un atto d’accusa schiacciante contro questa crudele industria».

Animal Equality ha presentato tre denunce a diverse autorità: al Segretario per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del governo del Messico e alla Direzione generale della salute animale, all’Ufficio del procuratore statale per la protezione ambientale del governo di Hidalgo e al Segretario alla salute del governo di Hidalgo chiedendo che gli atti di crudeltà siano sanzionati.

Anche in Europa, Animal Equality ha investigato decine di macelli smascherando pratiche terribili come quelle (tra le tante) documentate sui conigli, gli agnelli e i bovini in Italia e quelle documentate anche nel Regno Unito su pesci e maiali. Proprio in Italia, Animal Equality ha recentemente investigato il macello Zema Srl nel cremonese portando alla luce condizioni di incuria e violenza inimmaginabili nei confronti degli animali.

A seguito della pubblicazione dell’indagine, Animal Equality ha depositato tre denunce presso la Procura di Cremona per reati di maltrattamento, uccisione e inadempienze e presso l’AGCM – Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato – per pubblicità ingannevole. La Procura di Cremona ha citato in giudizio il proprietario fissando la prima udienza.

A questo si aggiunge la petizione per chiedere pene più severe e maggiori controlli proprio nei macelli, lanciata da Animal Equality nel 2017 e che ad oggi conta più di 250.000 firme di cittadini italiani che vogliono vedere un cambiamento tangibile.

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